Attualità
Sopoti, oggi la festa per il 'cittadino' italiano
Dopo anni di battaglie legali
Modugno - giovedì 12 aprile 2018
10.01
Modugno festaggia la consegna della carta di identità italiana all'artista modugnese Besnik Oggi, si terrà l'assemblea di Italia Giusta - ore 19 presso il Palazzo della Cultura – per augurare a Sopoti una lunga e felice cittadinanza italiana, dopo la lunga battaglia che è terminata con la sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Roma che, il 25 settembre 2017, ha dichiarato Sopoti "cittadino italiano dalla nascita". Un paradosso causato dalle leggi razziali. Besnik Sopoti, infatti, pur essendo nato a Bari, nel 1935, da madre italiana, non aveva potuto avere sinora il riconoscimento della cittadinanza italiana a causa di una legge razziale che negli Anni Trenta aveva fatto perdere col matrimonio la cittadinanza italiana a sua madre, Anna Turi, di Bari. La decisione dei giudici romani è stata presa in accoglimento di un ricorso fatto dall'avvocato barese Ascanio Amenduni, per iniziativa del magistrato Nicola Magrone, che per anni si è battuto - da presidente del Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione nonché da Sindaco di Modugno - perché fosse riconosciuto a Sopoti un diritto negato.
"È un momento emozionante per Besnik, per il movimento di Italia Giusta e la rivista Sudcritica – afferma Magrone – si sono battuti per anni per i diritti che a Besnik sono stati lungamente negati, e per la comunità modugnese che, ospitandolo dal 1991, lo ha sempre sentito come un proprio concittadino. La carta di identità a Sopoti è inoltre un grande simbolo di vittoria della ragione dei diritti costituzionali contro i momenti più ottusi della burocrazia".
"Sono italiano ma in Italia mi trattano da straniero". Sono le parole con le quali per anni Besnik Sopoti, nato in Italia da madre italiana e rimasto lungamente privo della cittadinanza italiana, ha commentato la sua incredibile vicenda prima dell'odierna felice conclusione.
"È un momento emozionante per Besnik, per il movimento di Italia Giusta e la rivista Sudcritica – afferma Magrone – si sono battuti per anni per i diritti che a Besnik sono stati lungamente negati, e per la comunità modugnese che, ospitandolo dal 1991, lo ha sempre sentito come un proprio concittadino. La carta di identità a Sopoti è inoltre un grande simbolo di vittoria della ragione dei diritti costituzionali contro i momenti più ottusi della burocrazia".
"Sono italiano ma in Italia mi trattano da straniero". Sono le parole con le quali per anni Besnik Sopoti, nato in Italia da madre italiana e rimasto lungamente privo della cittadinanza italiana, ha commentato la sua incredibile vicenda prima dell'odierna felice conclusione.