Attualità
Ripartenza dopo la fase 2, le proposte per il settore dell'intrattenimento a Modugno
«È necessario che la politica si tolga il paraocchi e si ponga all'ascolto delle soluzioni di chi, da tempo, è esperto del settore»
Modugno - sabato 9 maggio 2020
14.11 Comunicato Stampa
Dopo l'inizio della cosiddetta fase 2 ora è necessario riflettere su tutte quelle attività che non rientrano nel piano, e che stanno subendo la crisi più di tutte le altre, non vedendo alcuna prospettiva di breve periodo all'orizzonte.
Tra questi settori duramente colpiti dall'emergenza Coronavirus sicuramente un posto di spicco lo riveste il settore dell'intrattenimento, che conta ben 90mila operatori in tutta Italia.
Per quanto riguarda tale settore a Modugno, online si è tenuto un incontro con giovani ed esperti operatori del mondo dell'intrattenimento, proprietari di locali che fanno musica, oltre che ristorazione, e musicisti: Dario Boriglione del Demodè, Gino Morelli del Macondo, Piero Massarelli del Klimt e Giovanni Morelli del Fix it live di Bari si sono confrontati ospitati dal consigliere e candidato sindaco Fabrizio Cramarossa.
Dario Buglione, ha fatto notare che, nonostante il mondo della notte produca un fatturato di circa 7 miliardi e mezzo in tutta Italia, sta passando in secondo piano. Giovani imprenditori, come Giovanni Morelli di Bari, si sentono sfiduciati e abbandonati, tanto da ventilare la possibilità della chiusura. «La mia azienda, prima del Covid19, non aveva alcun problema finanziario, ora sono più i costi di gestione e i guadagni chissà quando li vedremo, sto pensando seriamente di chiudere». Piero Massarelli, fa appello alla tempestività, che deve essere fondamentale per scongiurare una chiusura di tutte quelle realtà che, da sole, saranno destinate a non esserci più. Gino Morelli, ha evidenziato come sia essenziale creare un piano, da parte dell'amministrazione, non solo per snellire la burocrazia, ove possibile, ma anche facilitare la fruizione dei locali attraverso aree parcheggio e pubblicità condivisa. In rappresentanza degli artisti, di coloro che si esibiscono e creano musica, la vocalist Titty Vitariello, che ha precisato che essere artisti è un lavoro come tutti gli altri, che necessita di impegno, passione e dedizione.
E parlando di proposte per ripartire, ancora una volta la parola chiave è sinergia. Creare una rete di locali che cooperino tra loro per creare un calendario di eventi, in modo tale da non accavallarsi e farsi concorrenza, identificare un unico luogo pubblico, con controlli di accesso per quanto riguarda le normative di sicurezza, nel quale i vari locali possano organizzare le loro serate e gli artisti possano esibirsi. Prediligere gli artisti e le realtà locali per l'organizzazione dei calendari di eventi pubblici e organizzare festival culturali che possano coinvolgere tutte le realtà del settore.
«È necessario che la politica si tolga il paraocchi e si ponga all'ascolto delle soluzioni di chi, da tempo, è esperto del settore - sottolineano - La creazione di un programma culturale annuo, che fonda musica, gastronomia e arte locali, servirebbe anche per rilanciare le bellezze artistiche che il nostro territorio ha da mostrare, come la Chiesa di San Felice e il plesso di Balsignano».
Tra questi settori duramente colpiti dall'emergenza Coronavirus sicuramente un posto di spicco lo riveste il settore dell'intrattenimento, che conta ben 90mila operatori in tutta Italia.
Per quanto riguarda tale settore a Modugno, online si è tenuto un incontro con giovani ed esperti operatori del mondo dell'intrattenimento, proprietari di locali che fanno musica, oltre che ristorazione, e musicisti: Dario Boriglione del Demodè, Gino Morelli del Macondo, Piero Massarelli del Klimt e Giovanni Morelli del Fix it live di Bari si sono confrontati ospitati dal consigliere e candidato sindaco Fabrizio Cramarossa.
Dario Buglione, ha fatto notare che, nonostante il mondo della notte produca un fatturato di circa 7 miliardi e mezzo in tutta Italia, sta passando in secondo piano. Giovani imprenditori, come Giovanni Morelli di Bari, si sentono sfiduciati e abbandonati, tanto da ventilare la possibilità della chiusura. «La mia azienda, prima del Covid19, non aveva alcun problema finanziario, ora sono più i costi di gestione e i guadagni chissà quando li vedremo, sto pensando seriamente di chiudere». Piero Massarelli, fa appello alla tempestività, che deve essere fondamentale per scongiurare una chiusura di tutte quelle realtà che, da sole, saranno destinate a non esserci più. Gino Morelli, ha evidenziato come sia essenziale creare un piano, da parte dell'amministrazione, non solo per snellire la burocrazia, ove possibile, ma anche facilitare la fruizione dei locali attraverso aree parcheggio e pubblicità condivisa. In rappresentanza degli artisti, di coloro che si esibiscono e creano musica, la vocalist Titty Vitariello, che ha precisato che essere artisti è un lavoro come tutti gli altri, che necessita di impegno, passione e dedizione.
E parlando di proposte per ripartire, ancora una volta la parola chiave è sinergia. Creare una rete di locali che cooperino tra loro per creare un calendario di eventi, in modo tale da non accavallarsi e farsi concorrenza, identificare un unico luogo pubblico, con controlli di accesso per quanto riguarda le normative di sicurezza, nel quale i vari locali possano organizzare le loro serate e gli artisti possano esibirsi. Prediligere gli artisti e le realtà locali per l'organizzazione dei calendari di eventi pubblici e organizzare festival culturali che possano coinvolgere tutte le realtà del settore.
«È necessario che la politica si tolga il paraocchi e si ponga all'ascolto delle soluzioni di chi, da tempo, è esperto del settore - sottolineano - La creazione di un programma culturale annuo, che fonda musica, gastronomia e arte locali, servirebbe anche per rilanciare le bellezze artistiche che il nostro territorio ha da mostrare, come la Chiesa di San Felice e il plesso di Balsignano».