Territorio e Ambiente
Puzza dalla Tersan? L'azienda metta in atto una rete di monitoraggio
Arpa Puglia e Regione
Modugno - mercoledì 5 settembre 2018
19.05
ARPA A TERSAN PUGLIA: È URGENTE LIBERARE LA POPOLAZIONE MODUGNESE DALLA PUZZAIL METODO PER FARLO È QUELLO PIÙ VOLTE CHIESTO DALL'AMMINISTRAZIONE MAGRONEE la Regione Puglia aggiunge: "Il gestore dell'impianto di compostaggio deve attuare rapidamente le prescrizioni del Comune di Modugno per la misurazione del cattivo odore"______________________________________Tersan deve al più presto allestire un piano di monitoraggio e rilevazione delle molestie odorigene prodotte dal proprio impianto di trattamento rifiuti situato in territorio modugnese, e lo deve fare col sistema dei nasi elettronici, modalità rapida di misurazione del cattivo odore chiesta dal Comune di Modugno. Lo dicono Arpa (con una nota del 2 agosto scorso) e Regione Puglia (con una successiva determina del Dirigente di settore) al gestore Tersan, affiancando così l'amministrazione Magrone che conduce da anni una dura battaglia in difesa del diritto della popolazione modugnese ad avere un'aria respirabile. Tersan deve rispettare le prescrizioni chieste dal Comune di Modugno nel 2015 - quando le fu concessa dalla Regione l'Autorizzazione Integrata Ambientale – relativamente al monitoraggio delle emissioni odorigene a camino e al confine dello stabilimento. L'amministrazione Magrone aveva infatti prescritto alla Tersan la verifica della molestie olfattive con un sistema di monitoraggio delle concentrazioni odorigene nell'aria (allora sistema Odortel) che segnalasse in tempo reale il fenomeno, con la geolocalizzazione della segnalazione e con successiva attività di controllo delle emissioni a camino. L'anno scorso, il Tar Puglia, investito dal ricorso Tersan, aveva anche confermato come pienamente valide le prescrizioni del Comune di Modugno. Da allora Tersan ha tentato di sottovalutare le prescrizioni del Comune di Modugno presentando alla Regione un piano di monitoraggio delle emissioni odorigene sul quale è dovuta intervenire nuovamente l'Arpa Puglia (Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente), la quale, con riferimento ad alcune fasi del monitoraggio non contemplate dalla proposta Tersan, si è così espressa: "stante la criticità del sito industriale, la sua prossimità all'area urbana, la tipologia del processo produttivo e la mole di segnalazioni di molestia che nel tempo pervengono all'agenzia, si ritiene che tale tipo di indagine (piano di monitoraggio odori a camino) debba essere reintegrata nel protocollo di monitoraggio". Ancora una volta dunque si dà evidenza dell'operato dell'amministrazione comunale che da tempo raccoglie scrupolosamente le segnalazioni dei cittadini di molestie olfattive per poi trasmetterle proprio ad Arpa Puglia sollecitandola a intervenire perché le emissioni Tersan rientrino nei limiti tollerabili dalla popolazione. Le segnalazioni dei cittadini circa il cattivo odore nell'aria modugnese diffuso dall'azienda di compostaggio, descrivono un fenomeno che, seppur ridimensionato e intermittente, resta in alcune aree del paese costante, sgradevole e molesto al punto da provocare nausea, capogiri, irritazioni delle vie respiratorie.Ricevuto il parere dell'Arpa, il Dirigente della Sezione Autorizzazioni Ambientali della Regione Puglia, ha disposto il 6 agosto scorso che Tersan dovrà "predisporre al più presto, e in ogni caso prima della sua messa in operatività, il protocollo di gestione del sistema di campionamento, sia per la modalità automatica sia per quella manuale, da condividere preventivamente con ARPA Puglia. Successivamente, al termine del periodo di sperimentazione dei nasi elettronici quali interfaccia del sistema di monitoraggio in continuo e attivatori dei campionatori aria ambiente al confine, il protocollo di gestione dovrà essere integrato con le modalità di attivazione e gestione nasi. (…) Circa i tempi prospettati nel crono programma per la realizzazione e la messa a regime del sistema di monitoraggio, dovrà procedere il più celermente possibile, compatibilmente con i tempi previsti dalla fornitura nella considerazione che il fenomeno di molestia olfattiva percepito dalla popolazione residente nell'intorno dell'impianto richiede carattere di urgenza nell'attività di monitoraggio e controllo."Il sistema di monitoraggio, raccomandano ancora Arpa e Regione Puglia, dovrà essere operativo per l'intera durata del ciclo di vita dello stabilimento.