Palazzo Santa Croce, un nuovo pavimento tra gli scavi archeologici

Una pavimentazione sopraelevata con parti vetrate consentirà di utilizzare i locali dell'ex-ufficio elettorale come sala multimediale/conferenze godendo della vista sugli affascinanti ambienti ipogei venuti alla luce con gli interventi di scavo. Gli antichi sotterranei saranno anche ispezionabili.
Sono partiti i lavori per il completamento del recupero del Monastero di Santa Maria della Croce, sede del Municipio, nella parte in cui sono venuti alla luce dei ritrovamenti di natura archeologica. Nei locali che fino a tre anni fa ospitavano ufficio elettorale, infatti, a seguito delle attività di rimozione della pavimentazione e degli strati di sottofondo previste nell'ambito del restauro del chiostro, sono emersi camminamenti, strutture ipogee con tanto di pavimentazioni basolate, canali di scolo delle acque, una cisterna e una scala a chiocciola che conduce in profondità rispetto al suolo, aree di stazionamento per animali, reperti in rame e bronzo. Si tratta di ritrovamenti risalenti - secondo valutazioni della Soprintendenza - a periodi antecedenti all'edificazione del monastero del 1618, databili in alcuni casi anche al secolo 1300, rispetto ai quali l'amministrazione ha scelto un approccio conservativo e fruitivo allo stesso tempo. Saranno realizzate soluzioni tecniche che consentiranno l'utilizzo dell'ambiente (destinato a diventare sala multimediale/conferenze), mantenendo l'integrità dei ritrovamenti che verranno lasciati a vista con idonei sistemi protettivi. La visibilità degli affascinanti ipogei sarà assicurata mediante la realizzazione di una pavimentazione sospesa con parti vetrate. Sarà, inoltre, mantenuta la possibilità di ispezionare le strutture rinvenute.

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Palazzo Santa Croce nasce nel diciassettesimo secolo come Convento di clausura per le monache olivetane. Nel 1866, con la legge di Soppressione degli Ordini Religiosi, il fabbricato viene acquisito al Demanio.