Territorio e Ambiente
Newo, la questione 'perle vetrose'
Intanto il 17 febbraio si torna in aula
Modugno - venerdì 9 febbraio 2018
14.30
Newo: la sorprendente risposta alle perplessità del Comune di Modugno circa la perdita della qualifica di rifiuto delle "perle vetrose". E' quanto si legge in un post dell'assessore all'Ambiente Tina Luciano. La Regione autorizza, salvo poi chiedere di dimostrare l'esistenza dei requisiti per l'End of Waste. (tratto dall'AIA ID 222).
"Alla luce di quanto su specificato, al fine di verificare le condizioni minime necessarie affinché le materie prime prodotte, "perle vetrose", siano considerate End of Waste, il Gestore, entro sei (6) mesi dall'avviamento dell'installazione, e successivamente con cadenza annuale, dovrà: 64. fornire all'Autorità Competente e all'ARPA Puglia – DAP di Bari, un report dettagliato sulla caratterizzazione chimico-fisica, quali-quantitativa, delle "perle vetrose" prodotte dall'impianto; 65. fornire all'Autorità Competente e all'ARPA Puglia – DAP di Bari gli esiti del controllo qualità in accordo alla norma del DM 05.02.1998 All. 3 e s.m.i. - Test di cessione e del Reg. UE 1179/2012; 66. dare evidenza all'Autorità Competente dell'esistenza di un mercato reale o domanda delle "perle vetrose" e dell'utilizzo delle stesse per scopi specifici. 67. qualora i prodotti della ossicombustione "perle vetrose", non rispettino nessuna delle condizioni di cui ai punti a, b. c, e d dell'art. 184-ter del D.lgs. n. 152/2006 e ss. mm. ii. dovranno essere considerati un rifiuto e, pertanto, smaltiti secondo la normativa vigente in materia." Per il Comune invece c'e' l'inesistenza dei requisiti che determinano la perdita della qualifica di rifiuto per le perle vetrose. Non si tratta di una questione di poco conto - spiega l'assessore nel post - ma di uno degli elementi su cui si è giocata un'autorizzazione che rappresenta un "unicum" nel panorama nazionale: in sostanza, si mette sullo stesso piano il riciclo di sostanza organica che produce il compost e quello di sostanza indistinta (rifiuto indifferenziato) che produce sostanza inorganica o "perle vetrose". Siamo arrivati ad affermare che si può riciclare bruciando! Dopo aver accolto le tesi del Proponente, però, chi ha formulato le prescrizioni ha spostato nel tempo la verifica della sussistenza dei requisiti per dichiarare l'End of Waste. Dunque - aggiunge Tina Luciano - immaginiamo uno scenario in cui - ad impianto costruito - si verifichi che non sono soddisfatte tutte le condizioni per affermare che le perle vetrose non sono un rifiuto. Le perle vetrose sarebbero rifiuto, ma l'impianto avrebbe ottenuto l'autorizzazione sul presupposto che l'impianto di ossicombustione recupera materie prime seconde: CO2 e perle vetrose!
Intanto il 17 si terra' il Consiglio monotematico sulla questione inceneritore. Una seduta mattutina sollecitata poche settimane fa anche dai consiglieri d'opposizione. Pochi giorni fa la decisione di 'fare squadra' con le amministrazioni dei territori limitrofi che fanno parte dell'Aro Bari 2
"Alla luce di quanto su specificato, al fine di verificare le condizioni minime necessarie affinché le materie prime prodotte, "perle vetrose", siano considerate End of Waste, il Gestore, entro sei (6) mesi dall'avviamento dell'installazione, e successivamente con cadenza annuale, dovrà: 64. fornire all'Autorità Competente e all'ARPA Puglia – DAP di Bari, un report dettagliato sulla caratterizzazione chimico-fisica, quali-quantitativa, delle "perle vetrose" prodotte dall'impianto; 65. fornire all'Autorità Competente e all'ARPA Puglia – DAP di Bari gli esiti del controllo qualità in accordo alla norma del DM 05.02.1998 All. 3 e s.m.i. - Test di cessione e del Reg. UE 1179/2012; 66. dare evidenza all'Autorità Competente dell'esistenza di un mercato reale o domanda delle "perle vetrose" e dell'utilizzo delle stesse per scopi specifici. 67. qualora i prodotti della ossicombustione "perle vetrose", non rispettino nessuna delle condizioni di cui ai punti a, b. c, e d dell'art. 184-ter del D.lgs. n. 152/2006 e ss. mm. ii. dovranno essere considerati un rifiuto e, pertanto, smaltiti secondo la normativa vigente in materia." Per il Comune invece c'e' l'inesistenza dei requisiti che determinano la perdita della qualifica di rifiuto per le perle vetrose. Non si tratta di una questione di poco conto - spiega l'assessore nel post - ma di uno degli elementi su cui si è giocata un'autorizzazione che rappresenta un "unicum" nel panorama nazionale: in sostanza, si mette sullo stesso piano il riciclo di sostanza organica che produce il compost e quello di sostanza indistinta (rifiuto indifferenziato) che produce sostanza inorganica o "perle vetrose". Siamo arrivati ad affermare che si può riciclare bruciando! Dopo aver accolto le tesi del Proponente, però, chi ha formulato le prescrizioni ha spostato nel tempo la verifica della sussistenza dei requisiti per dichiarare l'End of Waste. Dunque - aggiunge Tina Luciano - immaginiamo uno scenario in cui - ad impianto costruito - si verifichi che non sono soddisfatte tutte le condizioni per affermare che le perle vetrose non sono un rifiuto. Le perle vetrose sarebbero rifiuto, ma l'impianto avrebbe ottenuto l'autorizzazione sul presupposto che l'impianto di ossicombustione recupera materie prime seconde: CO2 e perle vetrose!
Intanto il 17 si terra' il Consiglio monotematico sulla questione inceneritore. Una seduta mattutina sollecitata poche settimane fa anche dai consiglieri d'opposizione. Pochi giorni fa la decisione di 'fare squadra' con le amministrazioni dei territori limitrofi che fanno parte dell'Aro Bari 2