Attualità
L'Ultimo Concerto, dal Demodè di Modugno va in scena il silenzio
Il locale cittadino ha aderito all'iniziativa nazionale per porre l'attenzione su un settore allo stremo
Modugno - domenica 28 febbraio 2021
17.45
I club di tutta Italia, tra cui il Demodè di Modugno, avevano presentato la serata di ieri come un concerto in streming, da seguire sulle diverse piattaforme disponibili. Molti gli artisti anche noti coinvolti nell'iniziativa "L'Ultimo Concerto", come Manuel Agnelli e Ligabue, e da Modugno avrebbe dovuto esserci il concerto dei Sud Sound System e gli Aprés la Classe. E invece in scena è andato il silenzio, quello stesso silenzio in cui i locali in cui si fanno i concerti sono piombati da un anno a questa parte, causa Coronavirus. Un silenzio che ha fatto rumore, creando malumore anche tra coloro che di solito sono il pubblico di queste attività.
«Vi aspettavate di vedere un concerto - si legge in una nota - invece vi siete trovati davanti a un muro di silenzio. Non vi abbiamo preso in giro. I vostri artisti non vi hanno voluto fare un brutto scherzo. Abbiamo voluto trasmettervi un messaggio. Farvi capire qual è la situazione in cui ci troviamo. Da un anno, siamo obbligati al silenzio e cerchiamo di galleggiare, di preservarci per un futuro che ogni giorno sembra allontanarsi. Abbiamo voluto condividere con voi queste sensazioni e, con ancora questo sapore amaro in gola, vi chiediamo tutto il supporto e la comprensione di cui abbiamo bisogno. Un grazie immenso a tutti gli artisti che hanno preso parte a questa iniziativa. È stato emozionante rivederli nelle varie forme, ancora una volta qui, sui nostri palchi, nelle scorse settimane. È stato un colpo al cuore per tutti noi avere l'occasione di riaccendere le luci, i microfoni, le casse, anche solo per poche ore. Questa era la nostra vita fino a un anno fa e vogliamo tornare a viverla. Con voi. Per farlo ora più che mai abbiamo bisogno di essere riconosciuti, di essere adeguatamente sostenuti e promossi, desideriamo essere citati come luoghi di cultura, al pari di cinema e teatri, e non scomparire nel silenzio».
«Vi aspettavate di vedere un concerto - si legge in una nota - invece vi siete trovati davanti a un muro di silenzio. Non vi abbiamo preso in giro. I vostri artisti non vi hanno voluto fare un brutto scherzo. Abbiamo voluto trasmettervi un messaggio. Farvi capire qual è la situazione in cui ci troviamo. Da un anno, siamo obbligati al silenzio e cerchiamo di galleggiare, di preservarci per un futuro che ogni giorno sembra allontanarsi. Abbiamo voluto condividere con voi queste sensazioni e, con ancora questo sapore amaro in gola, vi chiediamo tutto il supporto e la comprensione di cui abbiamo bisogno. Un grazie immenso a tutti gli artisti che hanno preso parte a questa iniziativa. È stato emozionante rivederli nelle varie forme, ancora una volta qui, sui nostri palchi, nelle scorse settimane. È stato un colpo al cuore per tutti noi avere l'occasione di riaccendere le luci, i microfoni, le casse, anche solo per poche ore. Questa era la nostra vita fino a un anno fa e vogliamo tornare a viverla. Con voi. Per farlo ora più che mai abbiamo bisogno di essere riconosciuti, di essere adeguatamente sostenuti e promossi, desideriamo essere citati come luoghi di cultura, al pari di cinema e teatri, e non scomparire nel silenzio».