Territorio e Ambiente
Inceneritore NewO, Furore (M5S): «Incognita ambientale per i cittadini»
Solo pochi giorni fa giunta la risposta del Commissario europeo per la Politica Regionale ad una interrogazione di Rosa D’Amato
Modugno - giovedì 29 giugno 2023
16.07
La realizzazione di un inceneritore, o per meglio dire di un impianto di ossido combustione, nella zona industriale continua a sollevare pareri contrari. Ultimo in ordine di tempo ad intervenire sulla questione è l'europarlamentare del Movimento 5 stelle Mario Furore, membro sostituto della commissione Peti del Parlamento europeo
«La realizzazione di un impianto di ossicombustione della società Newo Spa nell'area industriale fra i Comuni di Bari e Modugno - dichiara Furore - rappresenta una incognita ambientale per i cittadini pugliesi, oltre ad essere problematico dal punto di vista sanitario. Manca infatti trasparenza sia in merito alla provenienza dei rifiuti, sia sulla tecnologia utilizzata, che seppur innovativa presenta tuttora aspetti poco chiari, soprattutto considerando la pericolosità dei rifiuti trattati».
«Come europarlamentare del Movimento 5 Stelle - aggiunge - sono al fianco di quei cittadini preoccupati dalla realizzazione di questo impianto, che mette a rischio il benessere delle comunità coinvolte. La petizione per chiedere di fermarne il progetto di insediamento deve dunque rimanere aperta e proprio a tal proposito il Movimento ha avviato un gruppo di lavoro per favorire la promozione di una valutazione più accurata dell'impatto ambientale e sanitario di Newo: gli interessi dei cittadini siano riportati al primo posto».
E proprio dall'europarlamento qualche settimana fa erano arrivati chiarimenti in merito all'opera. Elisa Ferreira, Commissario europeo per la Politica Regionale, aveva risposto ad una interrogazione dell'europarlamentare di Verdi Europei Rosa D'Amato sottolineando: «Il progetto NewO non rientra nell'elenco dei progetti finanziati dal programma regionale Puglia 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale europeo, in quanto le autorità responsabili del programma non hanno ancora concesso alcun sostegno del Fesr a tale progetto, né per l'asse I né per l'asse III». E aveva anche ribadito che: «I lavori preparatori del progetto non sono ancora ultimati in quanto l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) non è stata completata e inoltre risultano mancanti alcuni documenti relativi alla società NewO».
La strada da fare per evitare la costruzione dell'impianto è ancora lunga, ma i cittadini non si faranno trovare impreparati.
«La realizzazione di un impianto di ossicombustione della società Newo Spa nell'area industriale fra i Comuni di Bari e Modugno - dichiara Furore - rappresenta una incognita ambientale per i cittadini pugliesi, oltre ad essere problematico dal punto di vista sanitario. Manca infatti trasparenza sia in merito alla provenienza dei rifiuti, sia sulla tecnologia utilizzata, che seppur innovativa presenta tuttora aspetti poco chiari, soprattutto considerando la pericolosità dei rifiuti trattati».
«Come europarlamentare del Movimento 5 Stelle - aggiunge - sono al fianco di quei cittadini preoccupati dalla realizzazione di questo impianto, che mette a rischio il benessere delle comunità coinvolte. La petizione per chiedere di fermarne il progetto di insediamento deve dunque rimanere aperta e proprio a tal proposito il Movimento ha avviato un gruppo di lavoro per favorire la promozione di una valutazione più accurata dell'impatto ambientale e sanitario di Newo: gli interessi dei cittadini siano riportati al primo posto».
E proprio dall'europarlamento qualche settimana fa erano arrivati chiarimenti in merito all'opera. Elisa Ferreira, Commissario europeo per la Politica Regionale, aveva risposto ad una interrogazione dell'europarlamentare di Verdi Europei Rosa D'Amato sottolineando: «Il progetto NewO non rientra nell'elenco dei progetti finanziati dal programma regionale Puglia 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale europeo, in quanto le autorità responsabili del programma non hanno ancora concesso alcun sostegno del Fesr a tale progetto, né per l'asse I né per l'asse III». E aveva anche ribadito che: «I lavori preparatori del progetto non sono ancora ultimati in quanto l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) non è stata completata e inoltre risultano mancanti alcuni documenti relativi alla società NewO».
La strada da fare per evitare la costruzione dell'impianto è ancora lunga, ma i cittadini non si faranno trovare impreparati.