Attualità
Il no al Psi, le precisazioni dell'amministrazione: 'strumentalizzazioni'
La replica al diniego di utilizzare la piazza
Modugno - mercoledì 4 luglio 2018
19.49
COMUNICATO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
MANIFESTAZIONI PUBBLICHE A MODUGNO
"RICONOSCIAMO I DIRITTI DI TUTTI. NEL CASO DELL'EVENTO ORGANIZZATO DAL PARTITO SOCIALISTA MAI NEGATA ALCUNA AUTORIZZAZIONE. IL RESTO È SOLO POLEMICA PRETESTUOSA".
In relazione alla richiesta rivolta al Comune di Modugno dal Partito Socialista Italiano "di poter utilizzare per il giorno 28 giugno 2018, dalle ore 16.30 alle 21.30 il suolo del cisternone della Villa Comunale per un convegno pluritematico", l'amministrazione comunale smentisce categoricamente che vi sia stato un diniego da parte del Comune. Il P.S.I. ha presentato istanza agli uffici del Comune in data 7 giugno per un evento previsto il 28 giugno - istanza peraltro con un oggetto rimasto sconosciuto per i successivi 13 giorni - salvo poi rinunciare spontaneamente alla realizzazione dell'evento con comunicazione del 22 giugno. Il Comune ha, a rigor di legge, 30 giorni per istruire il procedimento, pertanto se il P.S.I. aveva previsto l'evento per il 28 giugno avrebbe dovuto presentare l'istanza 30 giorni prima di tale data, cioè almeno il 29 maggio. Così non è stato. Dopodiché il P.S.I. ha comunicato la propria spontanea rinuncia il 22 giugno, cioè appena 15 giorni dopo la richiesta e appena 2 giorni dopo la precisazione dell'oggetto del convegno (fatta al Comune il 20 giugno). Tuttavia, in questo lasso di tempo il Comune di Modugno non ha mai espresso alcun diniego rispetto alla richiesta, né lo ha mai annunciato.
"Si tratta della consueta strumentalizzazione in chiave anti-amministrazione. Non abbiamo negato nulla e anzi siamo per il riconoscimento dei diritti di tutti e di ciascuno. A patto però che i diritti siano esercitati nel rispetto delle regole che ne disciplinano l'esercizio, regole che sono poste appunto - sottolinea l'amministrazione - a garanzia dei diritti di tutte le parti in causa. Nel caso in questione non è stato dato al Comune il tempo necessario per istruire e valutare la richiesta quando improvvisamente gli stessi richiedenti hanno deciso di rinunciare all'evento promosso. Una vicenda che ha tutta l'aria di una costruzione provocatoria della rinuncia per addebitare all'amministrazione responsabilità che non ha".
MANIFESTAZIONI PUBBLICHE A MODUGNO
"RICONOSCIAMO I DIRITTI DI TUTTI. NEL CASO DELL'EVENTO ORGANIZZATO DAL PARTITO SOCIALISTA MAI NEGATA ALCUNA AUTORIZZAZIONE. IL RESTO È SOLO POLEMICA PRETESTUOSA".
In relazione alla richiesta rivolta al Comune di Modugno dal Partito Socialista Italiano "di poter utilizzare per il giorno 28 giugno 2018, dalle ore 16.30 alle 21.30 il suolo del cisternone della Villa Comunale per un convegno pluritematico", l'amministrazione comunale smentisce categoricamente che vi sia stato un diniego da parte del Comune. Il P.S.I. ha presentato istanza agli uffici del Comune in data 7 giugno per un evento previsto il 28 giugno - istanza peraltro con un oggetto rimasto sconosciuto per i successivi 13 giorni - salvo poi rinunciare spontaneamente alla realizzazione dell'evento con comunicazione del 22 giugno. Il Comune ha, a rigor di legge, 30 giorni per istruire il procedimento, pertanto se il P.S.I. aveva previsto l'evento per il 28 giugno avrebbe dovuto presentare l'istanza 30 giorni prima di tale data, cioè almeno il 29 maggio. Così non è stato. Dopodiché il P.S.I. ha comunicato la propria spontanea rinuncia il 22 giugno, cioè appena 15 giorni dopo la richiesta e appena 2 giorni dopo la precisazione dell'oggetto del convegno (fatta al Comune il 20 giugno). Tuttavia, in questo lasso di tempo il Comune di Modugno non ha mai espresso alcun diniego rispetto alla richiesta, né lo ha mai annunciato.
"Si tratta della consueta strumentalizzazione in chiave anti-amministrazione. Non abbiamo negato nulla e anzi siamo per il riconoscimento dei diritti di tutti e di ciascuno. A patto però che i diritti siano esercitati nel rispetto delle regole che ne disciplinano l'esercizio, regole che sono poste appunto - sottolinea l'amministrazione - a garanzia dei diritti di tutte le parti in causa. Nel caso in questione non è stato dato al Comune il tempo necessario per istruire e valutare la richiesta quando improvvisamente gli stessi richiedenti hanno deciso di rinunciare all'evento promosso. Una vicenda che ha tutta l'aria di una costruzione provocatoria della rinuncia per addebitare all'amministrazione responsabilità che non ha".