Cronaca
Grumo, maltratta i genitori mentre è ai domiciliari: 33enne torna in carcere
L'uomo, dopo aver violato gli arresti domiciliari, si è scagliato anche contro i carabinieri giunti sul posto
Modugno - giovedì 12 agosto 2021
9.09 Comunicato Stampa
I Carabinieri della Stazione di Grumo Appula hanno tratto in arresto TN 33enne pluripregiudicato, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia, minaccia o violenza a P.U. ed evasione.
L'uomo, nell'ultima settimana, probabilmente stanco del regime cautelare cui era sottoposto, aveva iniziato ad uscire come se nulla fosse. Tratto in arresto una prima volta e sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari, il giorno seguente si è allontanato nuovamente dall'abitazione.
A dare l'allarme per l'ennesima evasione sono stati gli stessi genitori conviventi, che per evitare che loro figlio uscendo potesse commettere ulteriori reati hanno chiamato i Carabinieri. Il giovane invece è rientrato quasi subito ed una volta in casa veniva rimproverato dagli stessi che cercavano invano di fargli comprendere quanto stesse aggravando la sua posizione. L'uomo a quel punto dava in escandescenza e inveendo contro di loro proferiva serie e gravi minacce di morte. Sul posto intanto giungevano tempestivamente i Carabinieri. Alla loro vista il 33enne non si placava e nonostante la presenza dei militari inveiva nuovamente contro i genitori minacciandoli ancora una volta di morte, dopodiché si scagliava contro gli appartenenti alle forze dell'ordine tentando di impedire loro l'accesso nell'abitazione, ma veniva immediatamente immobilizzato dagli operanti e condotto in Caserma. Preso atto della situazione i militari hanno immediatamente effettuato approfonditi accertamenti finalizzati a verificare se l'episodio cui avevano assistito fosse un caso isolato o si fosse ripetuto nel tempo. In realtà avevano modo di appurare che quella coppia di genitori, che ospitava in regime di arresti domiciliari il proprio figlio, da diversi mesi, per futili motivi, dettati anche dal carattere turbolento dell'uomo, subiva continue violenze fisiche e psicologiche, mai denunciate. Dopo aver terminato di escutere gli interessati ed aver raccolto tutti gli elementi utili a definire la posizione del soggetto, per quest'ultimo sono scattate per l'ennesima volta le manette, ma stavolta per lui si sono aperte le porte del carcere di Bari, ove resterà a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, cui dovrà adesso rispondere di maltrattamenti in famiglia, evasione e violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale.
L'uomo, nell'ultima settimana, probabilmente stanco del regime cautelare cui era sottoposto, aveva iniziato ad uscire come se nulla fosse. Tratto in arresto una prima volta e sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari, il giorno seguente si è allontanato nuovamente dall'abitazione.
A dare l'allarme per l'ennesima evasione sono stati gli stessi genitori conviventi, che per evitare che loro figlio uscendo potesse commettere ulteriori reati hanno chiamato i Carabinieri. Il giovane invece è rientrato quasi subito ed una volta in casa veniva rimproverato dagli stessi che cercavano invano di fargli comprendere quanto stesse aggravando la sua posizione. L'uomo a quel punto dava in escandescenza e inveendo contro di loro proferiva serie e gravi minacce di morte. Sul posto intanto giungevano tempestivamente i Carabinieri. Alla loro vista il 33enne non si placava e nonostante la presenza dei militari inveiva nuovamente contro i genitori minacciandoli ancora una volta di morte, dopodiché si scagliava contro gli appartenenti alle forze dell'ordine tentando di impedire loro l'accesso nell'abitazione, ma veniva immediatamente immobilizzato dagli operanti e condotto in Caserma. Preso atto della situazione i militari hanno immediatamente effettuato approfonditi accertamenti finalizzati a verificare se l'episodio cui avevano assistito fosse un caso isolato o si fosse ripetuto nel tempo. In realtà avevano modo di appurare che quella coppia di genitori, che ospitava in regime di arresti domiciliari il proprio figlio, da diversi mesi, per futili motivi, dettati anche dal carattere turbolento dell'uomo, subiva continue violenze fisiche e psicologiche, mai denunciate. Dopo aver terminato di escutere gli interessati ed aver raccolto tutti gli elementi utili a definire la posizione del soggetto, per quest'ultimo sono scattate per l'ennesima volta le manette, ma stavolta per lui si sono aperte le porte del carcere di Bari, ove resterà a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, cui dovrà adesso rispondere di maltrattamenti in famiglia, evasione e violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale.