Vita di città
Giorno del Ricordo a Modugno: «Per una storia di pace e non di sangue»
Evento ieri mattina, ospite uno dei sopravvissuti all'esodo forzato dall'Istria, Franco Guzzo
Modugno - lunedì 10 febbraio 2020
17.15
«Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile. Bisogna ricordarle, per evitare tragedie analoghe. La Carta costituzionale è il testo che ci insegna valori che vanno contro queste aberrazioni della storia, e ce li impone. Per una storia di pace e non di sangue».
Lo ha detto il sindaco di Modugno, Nicoila Magrone, partecipando, nel "Giorno del Ricordo" delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale, a una celebrazione commemorativa, evento tenutosi ieri mattina nell'area cittadina ai martiri delle foibe: il "Parco del Ricordo - Vittime delle Foibe" (in viale della Repubblica).
«È giusto che i Comuni diano il proprio contributo alla consapevolezza di tutti - ha detto ancora Magrone - perché è l'ignoranza che può portare a tragedie analoghe. È l'indifferenza, spesso figlia dell'ignoranza, della mancata conoscenza della storia».
Intervenuto alla cerimonia uno dei sopravvissuti all'esodo forzato dall'Istria, Franco Guzzo, con una toccante testimonianza della propria infanzia e delle violenze, piccole e grandi, che hanno preceduto e seguito l'esodo istriano.
Lo ha detto il sindaco di Modugno, Nicoila Magrone, partecipando, nel "Giorno del Ricordo" delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale, a una celebrazione commemorativa, evento tenutosi ieri mattina nell'area cittadina ai martiri delle foibe: il "Parco del Ricordo - Vittime delle Foibe" (in viale della Repubblica).
«È giusto che i Comuni diano il proprio contributo alla consapevolezza di tutti - ha detto ancora Magrone - perché è l'ignoranza che può portare a tragedie analoghe. È l'indifferenza, spesso figlia dell'ignoranza, della mancata conoscenza della storia».
Intervenuto alla cerimonia uno dei sopravvissuti all'esodo forzato dall'Istria, Franco Guzzo, con una toccante testimonianza della propria infanzia e delle violenze, piccole e grandi, che hanno preceduto e seguito l'esodo istriano.