Festa di don Bosco, caccia al tesoro e riflessione alla parrocchia di Sant'Agostino

Hanno girato in lungo e in largo Modugno. Alla ricerca di una porta, di un indizio. Sono i ragazzi di Acr (Azione Cattolica) della parrocchia Sant'Agostino, poco meno di un centinaio, che per la festa di don Bosco hanno partecipato alla caccia al tesoro. Poco piu' di 5 km per scoprire angoli nascosti della citta', personaggi che ormai fanno parte del loro quotidiano. I ragazzi, dai 13 ai 16 anni, non si sono arresi davanti alle prove piu' strane e disparate. E soprattutto non hanno disnegnato selfie e pose. Una bella serata (complice anche le temperature miti)caratterizzata anche da momenti di riflessione. Dove? Davanti ad una falo'. Tutto eccezionalmente semplice come hanno voluto il parroco don Luigi Trentadue e il diacono Fabio Carmosino. Il gran finale? Panini farciti con mortadella. Una festa semplice, seguendo gli insegnamenti del santo dei giovani. Lui che per avvicinarli decise d'imparare le acrobazie e i giochi di prestigio invitando i ragazzi a recarsi da lui per ascoltare il Vangelo. Un'apripista che rappresenta un tesoro prezioso nell'anno in cui la Chiesa si prepara a vivere il Sinodo dedicato alle nuove genarazioni. Da seguire. Da imitare. Per la Chiesa sia aperta. Luogo di persone 'pietre vive'.
"Don Bosco ci insegna anzitutto a non stare a guardare, ma a porsi in prima linea per offrire ai giovani un'esperienza educativa integrale" che coinvolga tutta la persona umana. E' quanto scrive Papa Francesco al rettore maggiore dei Salesiani, in occasione del Bicentenario della nascita di Don Bosco. Il Pontefice sottolinea che l'Italia e l'Europa sono molto cambiate in questi ultimi due secoli, ma non è cambiata l'anima dei giovani perché anche oggi "i ragazzi e le ragazze sono aperti alla vita e all'incontro con Dio e con gli altri". Al tempo stesso, "ce ne sono tanti a rischio di scoraggiamento, di anemia spirituale e di emarginazione".