Attualità
Fase 2 a Modugno, quale il futuro del commercio?
Incontro in videoconferenza organizzato da Fabrizio Cramarossa, con lui diversi esponenti del settore
Modugno - mercoledì 6 maggio 2020
0.14
La parola d'ordine è ancora una volta fare comunità. L'incontro avvenuto ieri sera, intitolato "Il Futuro del commercio e dell'Artigianato", ha voluto proiettarsi oltre, in un futuro prossimo che diventa fondamentale per la sopravvivenza di numerosi piccoli commercianti locali che, in questa fase di riapertura, non devono essere lasciati soli. Attraverso rappresentanti di varie attività come di vari ambiti, come abbigliamento, calzature, estetica, abbigliamento per l'infanzia, ma anche ristoranti e bar, si è voluto scattare una fotografia di come sta ripartendo il commercio a Modugno e come incentivare questa ripartenza.
Ornella Corriero, proprietaria di un negozio di calzature, ha evidenziato come i costi delle procedure di sanificazione e dell'acquisto dei dispositivi di sicurezza siano, al momento sulle spalle dei commercianti che spesso non avevano neanche linee guida su cosa fosse utile, o obbligatorio, e cosa invece non necessario. Ancora sui costi il focus dell'intervento di Elena Priore, dello storico negozio di abbigliamento modugnese, che ha specificato come l'esperienza dell'acquisto non dipenda solo dalla possibilità di accedere al negozio, ma anche dall'umore del cliente. Il problema della ripartenza, che sarà lenta, dovrà essere affrontata con la collaborazione di tutti, attraverso scontistiche e aiutando i commercianti ad ammortizzare comunque i costi di affitto e acquisto di collezioni e materiali comunque sostenuti.
Maria Teresa DeBenedictis ha portato il suo esempio di ripartenza con il suo negozio di abbigliamento per l'infanzia. Organizzare l'accesso dei clienti su appuntamento, puntare sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti sono solo alcune delle proposte per agevolare la ripartenza e combattere l'e-commerce. Co-moderatrice dell'evento con Fabrizio Cramarossa anche l'avvocatessa Simona Vitucci, che ha inoltre evidenziato l'importanza di dare un supporto chiaro ai commercianti, sia dal punto di vista legale che amministrativo. Come rappresentanti del mondo della ristorazione Piero Massari, proprietario del bar Klimt e Gino Morelli del pub Macondo. Quello della ristorazione, forse anche più che dell'abbigliamento, è un settore che ha necessità di essere ripensato, questo perché il naturale senso di aggregazione, che queste attività richiedono, deve lasciare il posto alla tutela della salute attraverso la distanza e la sicurezza. Bere un caffè, non è solo una necessità, ha evidenziato Piero Massari, ma un'esperienza e uno svago. Per questo, è necessaria un'opera di pubblicità e di educazione che possa non solo rassicurare il cliente sulla sicurezza dei luoghi come bar e pub, ma anche far capire al consumatore che deve rispettare le regole, come indossare mascherine e guanti, anche nel rispetto e tutela degli altri, per far nascere un senso di responsabilità collettiva.
Fondamentale sarà l'ordinamento e la concessione degli spazi all'aperto, ha spiegato Gino Morelli del Macondo, ma anche fare rete attraverso una collaborazione tra esercenti, amministrazione e associazione dei consumatori. La musica potrebbe essere un buon collante. A tal proposito la proposta di Fabrizio Cramarolla e della sua coalizione sarebbe quella di creare una "Notte bianca della shopping", ovviamente quando si potrà tornare a far rivivere le piazze, per porre l'attenzione sui nostri negozi locali attraverso un'esperienza che richiami compratori anche da paesi limitrofi. Come rappresentante del modo della bellezza il proprietario di un salone di parrucchieri Berry Vitucci, che si è fatto portavoce del grido di dolore di una categoria di artigiani messa completamente in ginocchio non solo dal Covid19 ma anche dal dilagante fenomeno del Lavoro nero e sommerso, che dovrebbe essere disincentivato e penalizzato più gravemente.
Sulla necessità di fare rete Roberta Chionno, referente e responsabile di Confcommercio Modugno che ha specificato come in questo periodo storico sia necessario travalicare posizioni, idee e timori di concorrenza, ma bisogna unirsi per trovare delle soluzioni tutti insieme, per il benessere e la ripartenza di tutte le attività commerciali e per il bene dell'intero paese. Quali allora le proposte per incentivare la ripartenza del commercio nostrano? Un ruolo importante di coordinazione deve averlo la Pubblica amministrazione che non solo deve essere vicina agli esercenti sia per evitare di perdersi nei meandri dei dispositivi e di leggi sulla sicurezza, evitando quindi il tentativo di aziende del settore di fornire servizi non necessari o non fondamentali, ma anche guidarli nel reperimento di fondi e promuovere finanziamenti a fondo perduto, nonché facilitare l'utilizzo degli spazi pubblici.
Un grande evento, come la Notte Bianca del commercio, potrebbe far si che Modugno ritorni ad essere un paese dove guardare per quanto riguarda il commercio di prodotti di qualità. Curare maggiormente l'estetica delle nostre strade e piazze, chiamare artisti locali per gli eventi pubblici estivi e invernali, garantire collegamenti facili per raggiungere le strade del commercio migliorando la situazione parcheggi, attraverso la creazione di aree a pagamento, e creando un'area parcheggio, anche fuori dal centro cittadino, collegata con autobus a orali regolari. Istituire un fondo di Solidarietà tra i commercianti, così da poter garantire a chi ne ha bisogno la liquidità necessaria per la ripartenza. Creare un piando di marketing reale e virtuale, che possa abbracciare tutti i commercianti, anche delle periferie, per combattere l'annoso problema dell'e-commerce dando visibilità virtuale anche a chi non potrebbe permetterselo. Infine rilanciare il brand "modugno shopping" con creazione di piattaforme web apposite, azioni di fidelizzazione attraverso card, scontistiche, premialità che possano nuovamente riempire il Centro Storico di vita e offra appeal per nuovi investimenti.
Ornella Corriero, proprietaria di un negozio di calzature, ha evidenziato come i costi delle procedure di sanificazione e dell'acquisto dei dispositivi di sicurezza siano, al momento sulle spalle dei commercianti che spesso non avevano neanche linee guida su cosa fosse utile, o obbligatorio, e cosa invece non necessario. Ancora sui costi il focus dell'intervento di Elena Priore, dello storico negozio di abbigliamento modugnese, che ha specificato come l'esperienza dell'acquisto non dipenda solo dalla possibilità di accedere al negozio, ma anche dall'umore del cliente. Il problema della ripartenza, che sarà lenta, dovrà essere affrontata con la collaborazione di tutti, attraverso scontistiche e aiutando i commercianti ad ammortizzare comunque i costi di affitto e acquisto di collezioni e materiali comunque sostenuti.
Maria Teresa DeBenedictis ha portato il suo esempio di ripartenza con il suo negozio di abbigliamento per l'infanzia. Organizzare l'accesso dei clienti su appuntamento, puntare sulla sicurezza e sulla qualità dei prodotti sono solo alcune delle proposte per agevolare la ripartenza e combattere l'e-commerce. Co-moderatrice dell'evento con Fabrizio Cramarossa anche l'avvocatessa Simona Vitucci, che ha inoltre evidenziato l'importanza di dare un supporto chiaro ai commercianti, sia dal punto di vista legale che amministrativo. Come rappresentanti del mondo della ristorazione Piero Massari, proprietario del bar Klimt e Gino Morelli del pub Macondo. Quello della ristorazione, forse anche più che dell'abbigliamento, è un settore che ha necessità di essere ripensato, questo perché il naturale senso di aggregazione, che queste attività richiedono, deve lasciare il posto alla tutela della salute attraverso la distanza e la sicurezza. Bere un caffè, non è solo una necessità, ha evidenziato Piero Massari, ma un'esperienza e uno svago. Per questo, è necessaria un'opera di pubblicità e di educazione che possa non solo rassicurare il cliente sulla sicurezza dei luoghi come bar e pub, ma anche far capire al consumatore che deve rispettare le regole, come indossare mascherine e guanti, anche nel rispetto e tutela degli altri, per far nascere un senso di responsabilità collettiva.
Fondamentale sarà l'ordinamento e la concessione degli spazi all'aperto, ha spiegato Gino Morelli del Macondo, ma anche fare rete attraverso una collaborazione tra esercenti, amministrazione e associazione dei consumatori. La musica potrebbe essere un buon collante. A tal proposito la proposta di Fabrizio Cramarolla e della sua coalizione sarebbe quella di creare una "Notte bianca della shopping", ovviamente quando si potrà tornare a far rivivere le piazze, per porre l'attenzione sui nostri negozi locali attraverso un'esperienza che richiami compratori anche da paesi limitrofi. Come rappresentante del modo della bellezza il proprietario di un salone di parrucchieri Berry Vitucci, che si è fatto portavoce del grido di dolore di una categoria di artigiani messa completamente in ginocchio non solo dal Covid19 ma anche dal dilagante fenomeno del Lavoro nero e sommerso, che dovrebbe essere disincentivato e penalizzato più gravemente.
Sulla necessità di fare rete Roberta Chionno, referente e responsabile di Confcommercio Modugno che ha specificato come in questo periodo storico sia necessario travalicare posizioni, idee e timori di concorrenza, ma bisogna unirsi per trovare delle soluzioni tutti insieme, per il benessere e la ripartenza di tutte le attività commerciali e per il bene dell'intero paese. Quali allora le proposte per incentivare la ripartenza del commercio nostrano? Un ruolo importante di coordinazione deve averlo la Pubblica amministrazione che non solo deve essere vicina agli esercenti sia per evitare di perdersi nei meandri dei dispositivi e di leggi sulla sicurezza, evitando quindi il tentativo di aziende del settore di fornire servizi non necessari o non fondamentali, ma anche guidarli nel reperimento di fondi e promuovere finanziamenti a fondo perduto, nonché facilitare l'utilizzo degli spazi pubblici.
Un grande evento, come la Notte Bianca del commercio, potrebbe far si che Modugno ritorni ad essere un paese dove guardare per quanto riguarda il commercio di prodotti di qualità. Curare maggiormente l'estetica delle nostre strade e piazze, chiamare artisti locali per gli eventi pubblici estivi e invernali, garantire collegamenti facili per raggiungere le strade del commercio migliorando la situazione parcheggi, attraverso la creazione di aree a pagamento, e creando un'area parcheggio, anche fuori dal centro cittadino, collegata con autobus a orali regolari. Istituire un fondo di Solidarietà tra i commercianti, così da poter garantire a chi ne ha bisogno la liquidità necessaria per la ripartenza. Creare un piando di marketing reale e virtuale, che possa abbracciare tutti i commercianti, anche delle periferie, per combattere l'annoso problema dell'e-commerce dando visibilità virtuale anche a chi non potrebbe permetterselo. Infine rilanciare il brand "modugno shopping" con creazione di piattaforme web apposite, azioni di fidelizzazione attraverso card, scontistiche, premialità che possano nuovamente riempire il Centro Storico di vita e offra appeal per nuovi investimenti.