Attualità
Famiglia sfrattata e divisa, 'soluzione temporanea'
L'assessore Scardigno: 'Non saranno lasciati soli'
Modugno - mercoledì 14 febbraio 2018
7.09
Famiglia D'Eufemia, l'Amministrazione non li ha lasciati soli. La storia è quella di una famiglia modugnese sfrattata dalla casa che occupavano da anni in zona Cecilia. A raccontarla Antonio (45 anni) e Salvatore (23 anni), padre e figlio che dal 18 dicembre vivono separati da Pasqua (48 anni) e Federica ( 17 anni), rispettivamente moglie e sorella. Causa della separazione lo sfratto avvenuto il 18 dicembre dalla casa che occupavano da anni.
"Non vogliamo la carità – dicono Antonio e Salvatore – ma eravamo una famiglia unita e ora siamo divisi. Vogliamo tornare ad avere la nostra serenità".
Il lavoro di Salvatore, al porto per tre giorni a settimana, è troppo precario per poter mantenere il pagamento di un affitto e la morte della madre e della zia, che aiutavano economicamente la famiglia, ha aggravato la situazione.
"Riuscivamo a pagare i 600 euro di affitto e i 50 euro del condominio grazie all'aiuto di mia madre e mia zia – racconta Salvatore – purtroppo sono morte e non siamo più riusciti a mantenere i pagamenti".
Ora vivono divisi, Pasqua e Federica hanno trovato alloggio presso il centro d'accoglienza Santi Medici di Bitonto, Salvatore e Antonio si sono trasferiti al dormitorio della caricat Don Vito Diana, al quartiere Libertà.
" Facciamo i salti mortali per vedere mia madre e mia sorella – spiega Antonio – chiediamo solo un lavoro che ci permetta di mantenerci".
L'assessore ai Servizi sociali Rosa Scardino, sentita da Modugno viva sulla questione, ha dichiarato di essere a conoscenza della storia della famiglia D'Eufemia e di aver fatto, in collaborazione con i servizi sociali, tutto il possibile per garantire loro una vita dignitosa.
"Si tratta di una situazione temporanea – ha commentato l'assessore – abbiamo provveduto a garantire le esigenze base della famiglia e non abbiamo smesso di garantire loro tutto l'aiuto che il comune può fornire in casi del genere. Gestiamo dei fondi pubblici che vengono utilizzati per garantire l'anticipo di tre mensilità sui contratti d'affitto verso famiglie in difficoltà ma, purtroppo, senza una busta paga o un garante che garantisca il contratto, è difficile anche poter erogare questi fondi. Non è nostra intenzione separare la famiglia, è solo un provvedimento d'urgenza e temporaneo. Continuiamo ad essere disponibili verso qualsiasi famiglia disagiata nell'ambito, però , delle risorse a disposizione".
"Non vogliamo la carità – dicono Antonio e Salvatore – ma eravamo una famiglia unita e ora siamo divisi. Vogliamo tornare ad avere la nostra serenità".
Il lavoro di Salvatore, al porto per tre giorni a settimana, è troppo precario per poter mantenere il pagamento di un affitto e la morte della madre e della zia, che aiutavano economicamente la famiglia, ha aggravato la situazione.
"Riuscivamo a pagare i 600 euro di affitto e i 50 euro del condominio grazie all'aiuto di mia madre e mia zia – racconta Salvatore – purtroppo sono morte e non siamo più riusciti a mantenere i pagamenti".
Ora vivono divisi, Pasqua e Federica hanno trovato alloggio presso il centro d'accoglienza Santi Medici di Bitonto, Salvatore e Antonio si sono trasferiti al dormitorio della caricat Don Vito Diana, al quartiere Libertà.
" Facciamo i salti mortali per vedere mia madre e mia sorella – spiega Antonio – chiediamo solo un lavoro che ci permetta di mantenerci".
L'assessore ai Servizi sociali Rosa Scardino, sentita da Modugno viva sulla questione, ha dichiarato di essere a conoscenza della storia della famiglia D'Eufemia e di aver fatto, in collaborazione con i servizi sociali, tutto il possibile per garantire loro una vita dignitosa.
"Si tratta di una situazione temporanea – ha commentato l'assessore – abbiamo provveduto a garantire le esigenze base della famiglia e non abbiamo smesso di garantire loro tutto l'aiuto che il comune può fornire in casi del genere. Gestiamo dei fondi pubblici che vengono utilizzati per garantire l'anticipo di tre mensilità sui contratti d'affitto verso famiglie in difficoltà ma, purtroppo, senza una busta paga o un garante che garantisca il contratto, è difficile anche poter erogare questi fondi. Non è nostra intenzione separare la famiglia, è solo un provvedimento d'urgenza e temporaneo. Continuiamo ad essere disponibili verso qualsiasi famiglia disagiata nell'ambito, però , delle risorse a disposizione".