La fabbrica ex Om
La fabbrica ex Om
Attualità

Ex Om, la rabbia degli operai

Chiesta la deroga della cig

Alla fine, dopo tante promesse, si sono presentati ai cancelli. Parliamo dei circa 200 operai dell'ex Om carrelli nella zona industriale di Modugno. "Noi siamo qui, purtroppo non a lavorare ma ancora una volta a protestare" hanno raccontato. Ad un anno dai festeggiamenti dopo la firma del nuovo contratto - con tanto di panettone regalato alle famiglie - nulla si sa della nuova produzione di auto elettriche, sostenuta dal fondo di investimento statunitense Lcv. "Il prototipo è stato mostrato alla Fiera del Levante, ma era solo una presa in giro visto che la società era già in liquidazione", hanno urlato i lavoratori. Era i 5 luglio 2011, quando l'Om ha interrotto la produzione dei carrelli a Bari. Da allora innumerevoli progetti si sono susseguiti ma nessuno si è concretizzato per i 190 lavoratori, al settimo Natale senza occupazione e con la cassa integrazione in scadenza. Affianco ai lavoratori oggi l'onorevole del PD Dario Ginevra.
"Quest'oggi sono qui, nella mia Bari, davanti ai cancelli di una di quelle fabbriche
simbolo delle conseguenze della crisi di questi anni e delle distorsioni di una globalizzazione senza regole, l'ex OM Carrelli Elevatori, per annunciare che provvederò, nelle prossime ore, a depositare insieme ai colleghi di Fronte Dem, un emendamento alla Legge di Bilancio 2018 a mia prima firma che sono certo il Governo Gentiloni vorrà accogliere e che consentirà 'al fine del compimento dei piani di nuova industrializzazione e di recupero o tenuta occupazionale relativi a crisi aziendali incardinate presso l'unita di crisi del Mise e/o delle Regioni, nel limite massimo del 50% delle risorse loro assegnate. L' autorizzazione, per un periodo massimo di 12 mesi, delle proroghe in continuità delle prestazioni di CIGD concesse entro la data del 31.12.2016 ed aventi durata con effetti nell'anno 2017".Ginefra ha poi aggiunto: "da sei anni siamo qui con voi per provare a risolvere positivamente con tutte le nostre forze, questa vertenza simbolo della distorsione di una globalizzazione che spesso è stata sottovalutata nelle sue catastrofiche conseguenze per l'economia del nostro Paese e soprattutto per la vita di lavoratori lavoratrici. Troppo spesso si é consentito ad alcuni player di acquisire pezzi della nostra migliore produzione manifatturiera e industriale per eliminare fette di concorrenze e/o per risucchiarne il know-out e delocalizzarne le produzioni a minor costo del lavoro e con minori tutele per i lavoratori. Ogni attore deve fare la sua parte per chiudere positivamente questa vertenza. Mentre la task force occupazione della Regione sta verificando, speriamo tutti con esito positivo e con soluzione a breve termine, l'interesse di nuovi investitori dopo il disimpegno di Tua Autoworks s.r.l, è giusto e sacrosanto che il Governo c'è, trale si impegni a dare continuità agli ammortizzatori sociali in scadenza il prossimo 21 dicembre'.
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