Attualità
'Caro sindaco, vogliamo una città a misura di bambino'
L'accorato appello di piccoli della scuola Primaria
Modugno - mercoledì 15 maggio 2019
18.20
Caro sindaco per noi bimbi è necessaria una città, la nostra a misura di bambino. L'appello è arrivato direttamente dagli alunni di una scuola elementare che poche settimane fa hanno incontrato il primo cittadino di Modugno Nicola Magrone. Un incontro diventato poi un tema, nero su bianco.
I bimbi hanno chiesto più spazi verdi e controlli. Controlli in una città che nelle ultime ore sta facendo parlare di sé. Ancora una volta. In maniera negativa. La piazza di spaccio davanti ad una scuola elementare fa emergere un quadro di degrado. "Siamo a ridosso del centro storico riqualificato - sussurra qualcuno- solo da un punto di vista estetico". È vero le forze dell'ordine pattugliano il territorio ma in molti chiedono che si faccia di più. "I bambini usati come merce di scambio non è consentito". Sono le parole di una mamma oggi. È vero, i bambini sono la categoria che va protetta. Invece ieri qualcuno di loro ha visto le manette ai polsi dei genitori. C'è bisogno di una rete: famiglia/istituzioni/scuola. Una scuola che oggi ha dovuto far fronte alle facce di chi improvvisamente è stato affidato ad un parente. O nel peggiore dei casi ad un amico. Alle maestre, per l'ennesima volta, il compito di asciugare le lacrime. Di abbracciare. Di consolare. Domani sarà un altro giorno. E dopodomani ancora un altro. La vita di tutti continua. E quei gradini che parlano di fanciullezza e adolescenza ancora una volta sono stati rovinati.
I bimbi hanno chiesto più spazi verdi e controlli. Controlli in una città che nelle ultime ore sta facendo parlare di sé. Ancora una volta. In maniera negativa. La piazza di spaccio davanti ad una scuola elementare fa emergere un quadro di degrado. "Siamo a ridosso del centro storico riqualificato - sussurra qualcuno- solo da un punto di vista estetico". È vero le forze dell'ordine pattugliano il territorio ma in molti chiedono che si faccia di più. "I bambini usati come merce di scambio non è consentito". Sono le parole di una mamma oggi. È vero, i bambini sono la categoria che va protetta. Invece ieri qualcuno di loro ha visto le manette ai polsi dei genitori. C'è bisogno di una rete: famiglia/istituzioni/scuola. Una scuola che oggi ha dovuto far fronte alle facce di chi improvvisamente è stato affidato ad un parente. O nel peggiore dei casi ad un amico. Alle maestre, per l'ennesima volta, il compito di asciugare le lacrime. Di abbracciare. Di consolare. Domani sarà un altro giorno. E dopodomani ancora un altro. La vita di tutti continua. E quei gradini che parlano di fanciullezza e adolescenza ancora una volta sono stati rovinati.