santa maria del suffragio
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Vita di città

Amore, famiglia e diversità: a Modugno una domenica di riflessione.

Due manifestazioni che hanno destato polemica sui social, ma che hanno avuto qualcosa da insegnare.

Una domenica sera tra sacro e profano quella di Modugno. Da tempo, ormai, si parlava delle manifestazioni di piazza che avevano scatenato polemiche sul web. A favore della famiglia naturale e contro le manifestazioni dei gay – pride, quella organizzata dall'associazione Pro-famiglia e tenutasi in Piazza Garibaldi. A difesa dell'amore in tutte le sue forme e contro i pregiudizi quella organizzata dal Cardo Possibile e altre associazioni, politiche e non, quella tenutasi in Piazza Sedile. Tutti pensavano che ci sarebbero stati momenti di tensione, vista la natura "particolare" e "delicata" dei temi affrontati, ma tutto si è svolto con grande ordine e rispetto delle leggi. A dare il via alla controversa serata la manifestazione a favore delle unioni civili, dell'amore e delle differenze. Tanti palloncini colorati, un lungo foglio per terra a disposizione di tutti coloro che volessero esprimersi. Testimonianze di rappresenti di comunità gay, atei o semplicemente favorevoli al riconoscimento dei diritti, legali e non, di tutti coloro che vogliono semplicemente amarsi.
A seguire la seconda manifestazione. Un momento di riflessione e meditazione attraverso la preghiera, dell'associazione Pro-famiglia, alla quale hanno partecipato famiglie tradizionali, giovani e meno giovani. Tutti riuniti attorno ad un grande rosario per pregare per la famiglia, la pace, i valori, un mondo migliore. Forse più certo e chiaro.
Due momenti di espressione diversi, all'antitesi nel messaggio, ma che senza saperlo hanno avuto qualcosa in comune. Entrambe le manifestazioni hanno dimostrato che c'è ancora la voglia di unirsi, sentirsi parte di qualcosa, credere in un'idea, fare cittadinanza attiva, vivere la piazza. Il tutto nel rispetto delle opinioni diverse in base al motto che "la tua libertà finisce dove inizia quella dell'altro". La polemica del web, violenta e senza scrupoli, che è sfociata anche in minacce ai danni degli organizzatori dell'evento di preghiera da parte di alcuni provocatori, si è trasformata in una testimonianza di libertà di pensiero ed espressione che, a discapito della presunta democrazia della rete, si è consumata nella realtà.
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