Traffico di droga tra Albania e Italia, una delle basi principali era a Modugno
Smantellata un'organizzazione criminale: affari per oltre 7 milioni di euro
martedì 3 dicembre 2024
11.43
I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, con il supporto dei militari di Barletta, dello Squadrone CC Eliportato Cacciatori Puglia, del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri e del Nucleo cinofili di Modugno, hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 8 indagati, per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra Albania e Italia.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), l'organizzazione criminale, composta da 15 indagati, dei quali 6 arrestati nelle fasi di riscontro dell'attività e 8 arrestati in data odierna, è ritenuta responsabile di essere attiva nel narcotraffico e, in particolare, di essersi rifornita tra marzo e agosto 2023 di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana tramite canali internazionali, tra cui Albania, Spagna e Paesi del nord Europa. Le sostanze stupefacenti venivano poi trasportate in Puglia, regione in cui erano state stabilite le principali basi logistiche dell'organizzazione. Da qui, la droga veniva distribuita sia nella stessa regione sia nelle aree limitrofe, alimentando le piazze di spaccio grazie alla collaborazione di complici italiani legati a organizzazioni criminali locali, fra le quali l'area corrispondente al quartiere Scampia di Napoli, per un volume di affari complessivo stimato in oltre un milione di euro al mese.
In particolare, l'indagine, sviluppata in seguito all'accoltellamento di un cittadino marocchino, avvenuto a Viareggio (LU) nell'ottobre 2022, ha portato alla scoperta di un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti, le cui rotte coinvolgevano anche Spagna, Belgio e Germania. Il fulcro operativo dell'organizzazione è stato individuato in Albania, dove si concentrava il coordinamento strategico delle operazioni. Grazie alle intercettazioni, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l'intera struttura del gruppo criminale, delineando i ruoli di ciascun membro. Tra i protagonisti spiccano narcotrafficanti albanesi, particolarmente attivi nel gestire le rotte tra l'Albania e la Puglia, consolidando così un asse logistico fondamentale per il traffico di droga.
Le indagini hanno permesso di svelare non solo la portata transnazionale del fenomeno, ma anche le modalità operative di un'organizzazione tanto sofisticata quanto radicata, infatti:
Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura degli indagati, di cui otto in carcere ed uno agli arresti domiciliari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell'indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), l'organizzazione criminale, composta da 15 indagati, dei quali 6 arrestati nelle fasi di riscontro dell'attività e 8 arrestati in data odierna, è ritenuta responsabile di essere attiva nel narcotraffico e, in particolare, di essersi rifornita tra marzo e agosto 2023 di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana tramite canali internazionali, tra cui Albania, Spagna e Paesi del nord Europa. Le sostanze stupefacenti venivano poi trasportate in Puglia, regione in cui erano state stabilite le principali basi logistiche dell'organizzazione. Da qui, la droga veniva distribuita sia nella stessa regione sia nelle aree limitrofe, alimentando le piazze di spaccio grazie alla collaborazione di complici italiani legati a organizzazioni criminali locali, fra le quali l'area corrispondente al quartiere Scampia di Napoli, per un volume di affari complessivo stimato in oltre un milione di euro al mese.
In particolare, l'indagine, sviluppata in seguito all'accoltellamento di un cittadino marocchino, avvenuto a Viareggio (LU) nell'ottobre 2022, ha portato alla scoperta di un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti, le cui rotte coinvolgevano anche Spagna, Belgio e Germania. Il fulcro operativo dell'organizzazione è stato individuato in Albania, dove si concentrava il coordinamento strategico delle operazioni. Grazie alle intercettazioni, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l'intera struttura del gruppo criminale, delineando i ruoli di ciascun membro. Tra i protagonisti spiccano narcotrafficanti albanesi, particolarmente attivi nel gestire le rotte tra l'Albania e la Puglia, consolidando così un asse logistico fondamentale per il traffico di droga.
Le indagini hanno permesso di svelare non solo la portata transnazionale del fenomeno, ma anche le modalità operative di un'organizzazione tanto sofisticata quanto radicata, infatti:
- le principali basi operative del gruppo si trovavano nelle città di Barletta, Modugno e Mola di Bari;
- fiduciari locali erano incaricati di custodire lo stupefacente nei depositi, prima della distribuzione sul territorio pugliese;
- il gruppo poteva contare su acquirenti stabili, incaricati della distribuzione in specifiche piazze di spaccio;
- i proventi delle vendite di stupefacenti venivano trasferiti in Albania.
Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura degli indagati, di cui otto in carcere ed uno agli arresti domiciliari.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all'esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell'indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.