Sport a Modugno e strutture spesso carenti, qual è la situazione e come ripartire?
In una videoconferenza affrontata la situazione di uno dei settori più colpiti dall'emergenza, ospiti elementi di spicco del settore in città
giovedì 30 aprile 2020
11.43
Un incontro in videoconferenza per fare il punto della situazione dello sport a Modugno, tra impianti sportivi vuoti e strutture molto spesso inadeguate. Una situazione che diventa ancora più emergenziale di fronte alla pandemia Covid-19. Come riparte lo sport? Quale sarà la sfida?
Ad organizzare la conferenza il consigliere comunale Nicola Bonasia che ha avuto come ospiti alcune eccellenze dello sport locale: Michele Prisciandaro (Boxe), Francesco Belviso (Taewoondo), Gianna Pascazio (Ginnastica artistica), Michele Ranieri (Calcio) Aurora Trovato (Krav maga)e Raffale Longo (già vice capitano della Gp Pallanuoto Modugno e Personal trainer). Insieme a loro i consiglieri comunali Lello Sciannimanico (responsabile tecnico di scuole affiliate al settore giovanile della SSC Bari) e Teresa Maiullari (tecnico federale di agility dog, già campionessa italiana di pallamano under 18).
Ognuno dei partecipanti ha parlato dello sport come risorsa, come salute. Punto di partenza: gli impianti, dalla piscina comunale, fiore all'occhiello fino al 2016, al campo sportivo per il quale dovrebbero partire a breve i lavori di riqualificazione, passando per il palazzetto dello sport, anch'esso di prossima ristrutturazione. Strutture che messe insieme potrebbero fare di Modugno polo o cittadella dello sport. Per Teresa Maiullari: «Bisognerebbe fare una mappatura di tutte le strutture comunali (cortili di scuole in primis) che hanno spazi aperti per permettere di ricominciare a praticare sport secondo le linee del Ministero». Ma bisognerebbe anche rivedere il regolamento comunale, rendendolo più chiaro. Così come si dovrebbero rivedere le tariffe e le modalità di accesso da parte delle associazioni.
Chi è pronto a ricominciare? Al momento nessuno. Per Gianna Pascazio (Tersicore): «Siamo di supporto alle famiglie. Siamo una palestra per la formazione». Dello stesso parere Michele Prisciandaro, pronto, qualora ce ne fossero le condizioni, a preparare i mondiali di boxe per la figlia Erika. Francesco Belviso: «Sono a contatto tutti i giorni con bambini di ogni età, non ricominciare è una ferita. Ma dobbiamo pensare a ricominciare magari utilizzando altri spazi. Il Comune deve aiutarci». Aiuti chiesti anche da Michele Ranieri della FCD Soccer Modugno, la prima squadra, quella di prima categoria che per paradosso non ha un campo adeguato: dal manto erboso agli spogliatoi, docce e illuminazione. Raffaele Longo ha ripercorso la storia di successo della Gp Pallanuoto Modugno. Ha raccontato quello che ha significato e quello che non è più. Raffaele Longo adesso è personal trainer e ha spiegato che: «Occorre fare di più per la città». Comprese le attrezzature che al Parco San Pio, per esempio, non ci sono.
Lello Sciannimanico ha ribadito il concetto di sport come benessere, come salute. Per non correre il rischio di diventare obesi e quindi di ammalarsi: «Al momento dobbiamo pensare a ricominciare. Dobbiamo però ricominciare con strutture adeguate». Strutture adeguate chieste anche Aurora Trovato che insegna il Krav maga. Lo fa in una palestra di una scuola comunale. «Abbiamo bisogno di interlocutori – sottolinea – che ci ascoltino».
Ripartire quindi. Con interlocutori certi. Con strutture adeguate. Con la collaborazione delle istituzioni.
Ad organizzare la conferenza il consigliere comunale Nicola Bonasia che ha avuto come ospiti alcune eccellenze dello sport locale: Michele Prisciandaro (Boxe), Francesco Belviso (Taewoondo), Gianna Pascazio (Ginnastica artistica), Michele Ranieri (Calcio) Aurora Trovato (Krav maga)e Raffale Longo (già vice capitano della Gp Pallanuoto Modugno e Personal trainer). Insieme a loro i consiglieri comunali Lello Sciannimanico (responsabile tecnico di scuole affiliate al settore giovanile della SSC Bari) e Teresa Maiullari (tecnico federale di agility dog, già campionessa italiana di pallamano under 18).
Ognuno dei partecipanti ha parlato dello sport come risorsa, come salute. Punto di partenza: gli impianti, dalla piscina comunale, fiore all'occhiello fino al 2016, al campo sportivo per il quale dovrebbero partire a breve i lavori di riqualificazione, passando per il palazzetto dello sport, anch'esso di prossima ristrutturazione. Strutture che messe insieme potrebbero fare di Modugno polo o cittadella dello sport. Per Teresa Maiullari: «Bisognerebbe fare una mappatura di tutte le strutture comunali (cortili di scuole in primis) che hanno spazi aperti per permettere di ricominciare a praticare sport secondo le linee del Ministero». Ma bisognerebbe anche rivedere il regolamento comunale, rendendolo più chiaro. Così come si dovrebbero rivedere le tariffe e le modalità di accesso da parte delle associazioni.
Chi è pronto a ricominciare? Al momento nessuno. Per Gianna Pascazio (Tersicore): «Siamo di supporto alle famiglie. Siamo una palestra per la formazione». Dello stesso parere Michele Prisciandaro, pronto, qualora ce ne fossero le condizioni, a preparare i mondiali di boxe per la figlia Erika. Francesco Belviso: «Sono a contatto tutti i giorni con bambini di ogni età, non ricominciare è una ferita. Ma dobbiamo pensare a ricominciare magari utilizzando altri spazi. Il Comune deve aiutarci». Aiuti chiesti anche da Michele Ranieri della FCD Soccer Modugno, la prima squadra, quella di prima categoria che per paradosso non ha un campo adeguato: dal manto erboso agli spogliatoi, docce e illuminazione. Raffaele Longo ha ripercorso la storia di successo della Gp Pallanuoto Modugno. Ha raccontato quello che ha significato e quello che non è più. Raffaele Longo adesso è personal trainer e ha spiegato che: «Occorre fare di più per la città». Comprese le attrezzature che al Parco San Pio, per esempio, non ci sono.
Lello Sciannimanico ha ribadito il concetto di sport come benessere, come salute. Per non correre il rischio di diventare obesi e quindi di ammalarsi: «Al momento dobbiamo pensare a ricominciare. Dobbiamo però ricominciare con strutture adeguate». Strutture adeguate chieste anche Aurora Trovato che insegna il Krav maga. Lo fa in una palestra di una scuola comunale. «Abbiamo bisogno di interlocutori – sottolinea – che ci ascoltino».
Ripartire quindi. Con interlocutori certi. Con strutture adeguate. Con la collaborazione delle istituzioni.