«Rapporto di fiducia venuto meno», Magrone commenta l'addio ad Alfonsi

Una lunga nota del sindaco spiega le motivazioni dietro alle decisione di revocare le deleghe all'assessore

sabato 11 gennaio 2020 12.03
Una lunga nota, dopo un paio di giorni dalla decisione, per spiegare ai cittadini le motivazioni dietro la scelta di revocare le delega ad Antonio Alfonsi, che riceviamo e pubblichiamo.

«Il rapporto di fiducia e di rappresentanza politica tra l'ex assessore da una parte, Sindaco e Giunta dall'altra, è venuto meno a causa di comportamenti tenuti da Alfonsi contrari alla rigorosa osservanza di norme e regole, al rispetto della dignità e dell'onore delle persone, alla morale comune. Di tali comportamenti è giunta prova solo nelle ultime ore, attraverso documenti prodotti in sedi giudiziarie benché ancora coperti da riservatezza. Tali comportamenti offensivi della verità e dell'onore si sono espletati tramite episodi diversi, improntati a tale grado di slealtà personale e istituzionale e connotati da tali sotterfugi che li si è potuti conoscere solo facendo ricorso a sedi giudiziarie e legali.

In primo luogo, Alfonsi ha espresso, nella estate scorsa, tramite un periodico cittadino online diretto da Pino Oro, valutazioni gravemente lesive della onorabilità degli altri componenti della Giunta e del Sindaco stesso, e affermazioni false e pesantemente diffamatorie. Invece di assumersi, come dovuto, le proprie responsabilità ed eventualmente anche dimettersi, Alfonsi ha fatto le sue valutazioni e le sue affermazioni diffamatorie in forma assolutamente anonima.

Inoltre, dopo aver diffuso, nella comoda veste di assessore anonimo, vere e proprie infamie, ha continuato a dichiarare il falso quando, in sedute di Giunta, si è dichiarato, alla pari degli altri assessori, completamente estraneo alle valutazioni diffamatorie riportate dal periodico locale come attribuibili all'assessore anonimo. Ha deciso consapevolmente di continuare a nascondersi dietro l'anonimato.

Ancora: oltre alle numerosissime assenze in giunta e alla situazione disastrosa in cui ha lasciato precipitare questioni assai delicate (v., per esempio, la vicenda del centro anziani), non ha osservato regole minime di rispetto per la dignità delle persone sia nella diffusione delle valutazioni diffamatorie sia nell'ultima riunione di giunta quando ha prima tirato in ballo altri colleghi assessori inconsapevoli e, poco dopo, messo di fronte agli elementi certi riguardanti i suoi falsi e disonorevoli comportamenti, ha pesantemente aggredito, con incredibile violenza verbale ed espressioni oltraggiose, un'altra collega assessore che gli chiedeva conto del suo operato. Un'aggressione ancor più intollerabile perché connotata da espressioni minacciose e intrise di razzismo maschilista.

Il Sindaco, pertanto, esercitando propri poteri conferitigli dalla legge, è giunto alla conclusione alla quale sarebbe stato più logico che lo stesso assessore pervenisse spontaneamente prendendo atto della sua oggettiva incompatibilità politica: la presenza di Alfonsi in Giunta non è più compatibile con il funzionamento delle attività della Giunta medesima, essendo ormai compromessa irrimediabilmente ogni possibilità di collaborazione con il Sindaco e gli Assessori.

Si sottolinea che il potere di revoca, come quello di nomina degli assessori, connotato da alta discrezionalità e a contenuto sostanzialmente politico, è un potere attribuito dal legislatore al Sindaco sul presupposto che egli, essendo eletto direttamente dai cittadini, è responsabile del governo locale e, in quanto tale, ha il compito di assicurare la coesione e l'unità di indirizzo della Giunta comunale. E ha il compito di assicurare il rispetto della Carta costituzionale la quale protegge il rispetto delle persone e il prestigio delle istituzioni quando valuta aspetti comportamentali e serietà professionale come elementi fondamentali nello svolgimento di una funzione pubblica. Rispetto e tutela che sono ormai certamente estranei da tempo all'operato di Alfonsi.

La revoca della delega di assessore è stata, pertanto, inevitabile in quanto la condotta di Antonio Alfonsi ha fatto venir meno la fiducia sulla sua idoneità a rappresentare gli indirizzi del Sindaco, in particolare sulla tutela che si deve alle istituzioni e alle persone e nel perseguimento degli obiettivi politico-programmatici
».