Puglia senza doppia preferenza di genere, i commenti del giorno dopo
La seduta infuocata dell'ultimo consiglio regionale ha portato ad un nulla di fatto, si attende ora notizia dal Governo
mercoledì 29 luglio 2020
16.01
La Regione Puglia andrà alle elezioni senza la doppia preferenza di genere? Il dubbio è lecito visto quanto accaduto ieri in consiglio regionale, con il numero legale venuto a mancare all'1.30 di notte causa l'abbandono dell'aula da parte della maggioranza, e la volontà dell'opposizione di dibattere circa 2 mila emendamenti al testo di legge presentato.
E non mancano i commenti del giorno dopo anche da esponenti politici di Modugno. Peppino Longo, vicepresidente del consiglio regionale sottolinea: «Avrebbe potuto essere una giornata storica, anzi doveva essere una giornata storica per la politica pugliese. Invece abbiamo assistito attoniti a una farsa che ha scritto forse la peggior pagina di questa consiliatura. Nel corso di questa legislatura sono stato uno dei pochi che si è sempre battuto per questa svolta epocale. Ancora una volta ha vinto l'ostruzionismo; hanno prevalso i "giochetti" di una politica che si ritenevano appartenere ormai alla preistoria ma che, a quanto pare, sono sempre attuali. Ha vinto l'ipocrisia di dichiarazioni dall'amaro quanto inutile sapore elettorale. Di certo le pugliesi e i pugliesi si preparano ad una tornata elettorale con regole che – in mancanza di un auspicabile intervento commissariale da parte del governo – sarà macchiata da grande ingiustizia contraria alle regole basilari della democrazia».
«Inutile a dirsi, a parte poche eccezioni, la politica è maschilista - scrive su Facebook il vicesindaco Francesca Benedetto - Gli atteggiamenti misogini si sprecano. E questa brutta pagina del consiglio regionale pugliese dovrà farci riflettere per le elezioni prossime del 20-21 settembre. Portare in consiglio regionale un disegno di legge utile a garantire la effettiva partecipazione femminile alle prossime consultazioni elettorali è già di per sé sintomatico del fatto che quel disegno di legge non piaceva a molti. Presentare durante il consiglio regionale addirittura 2 mila emendamenti, cioè una modifica quasi per ogni frase riportata in ciascun articolo, è a dir poco oltraggioso per la intelligenza di chiunque».
E non mancano i commenti del giorno dopo anche da esponenti politici di Modugno. Peppino Longo, vicepresidente del consiglio regionale sottolinea: «Avrebbe potuto essere una giornata storica, anzi doveva essere una giornata storica per la politica pugliese. Invece abbiamo assistito attoniti a una farsa che ha scritto forse la peggior pagina di questa consiliatura. Nel corso di questa legislatura sono stato uno dei pochi che si è sempre battuto per questa svolta epocale. Ancora una volta ha vinto l'ostruzionismo; hanno prevalso i "giochetti" di una politica che si ritenevano appartenere ormai alla preistoria ma che, a quanto pare, sono sempre attuali. Ha vinto l'ipocrisia di dichiarazioni dall'amaro quanto inutile sapore elettorale. Di certo le pugliesi e i pugliesi si preparano ad una tornata elettorale con regole che – in mancanza di un auspicabile intervento commissariale da parte del governo – sarà macchiata da grande ingiustizia contraria alle regole basilari della democrazia».
«Inutile a dirsi, a parte poche eccezioni, la politica è maschilista - scrive su Facebook il vicesindaco Francesca Benedetto - Gli atteggiamenti misogini si sprecano. E questa brutta pagina del consiglio regionale pugliese dovrà farci riflettere per le elezioni prossime del 20-21 settembre. Portare in consiglio regionale un disegno di legge utile a garantire la effettiva partecipazione femminile alle prossime consultazioni elettorali è già di per sé sintomatico del fatto che quel disegno di legge non piaceva a molti. Presentare durante il consiglio regionale addirittura 2 mila emendamenti, cioè una modifica quasi per ogni frase riportata in ciascun articolo, è a dir poco oltraggioso per la intelligenza di chiunque».