PMI e commercio, a Modugno é corsa all'accesso al credito

Prospettive per far ripartire la città: meno tasse (Tari e Tosap) e parcheggi?. Il consigliere comunale Nicola Bonasia ha incontrato banche, imprenditori e sindacati per fare il punto della situazione con l'avvio della Fase 2 Covid 19

mercoledì 6 maggio 2020 10.47
Cancelli aperti e saracinesche alzate. La fase 2, quella di convivenza forzata con il Covid 19 è cominciata anche a Modugno. Con quali regole? E quali sono le prospettive? A fare il punto della situazione il consigliere comunale Nicola Bonasia affiancato dalla collega Tina Priore. Con loro, Raffaello Mastrolonardo della direzione crediti della Bcc degli Ulivi-Terra di Bari, Vito Alberga responsabile Bcc di Bari nella filiale di Modugno, Donato Pascazio, della Fim Cisl barese, Pierpaolo Ventrella consulente per la sicurezza sui luoghi di lavoro e l'imprenditore Antonio Lopez.
Punto di partenza: la ripresa, difficile per molte aziende alle prese con la richiesta di finanziamenti. In particolare, per le piccole e medie imprese la garanzia dello Stato sarà del 100% e senza previa valutazione della situazione finanziaria della stessa. I nuovi finanziamenti avranno durata non superiore a 6 anni, per un importo massimo di 25 mila euro e comunque non superiore al 25% dei ricavi. Quali sono i tempi per l'accesso al credito? "Una grande sfida – ha definito Mastrolonardo – I nostri soci non sono stati lasciati soli. Anzi. Il problema è la burocrazia, il cosiddetto collo di bottiglia. Resta evidente che lo sforzo delle banche deve essere quello di rendere concreto questo appoggio attraverso istruttorie agili pur se in linea con le regole, che in ogni caso influenzano l'operato degli intermediari creditizi". A snocciolare i numeri Vito Alberga della Bcc modugnese: "150 richieste, per lo più da artigiani modugnesi". Il fattore tempo è sotto i riflettori. Gli imprenditori come supereranno l'empasse di questi due mesi? "L'imperativo categorico è fare in fretta – ha sostenuto Alberga - Le aziende - ricorda - hanno bisogno immediato di liquidità". Per l'imprenditore Antonio Lopez "Oggi non si sta generando fatturato e non si riesce a fronteggiare neanche i propri costi. Se aggiungiamo che, per ora, non si sono viste risorse nemmeno per la cassa integrazione, e gli imprenditori hanno dovuto anticiparle, comprendiamo quale sia lo stato delle cose". Una ripartenza in affanno che ha dovuto fare i conti anche con la sicurezza: "è cominciata - ha sottolineato Donato Pascazio della Fim Cisl barese - la fase 2 e molte aziende del territorio ripartiranno per tornare via via alla normalità. Per questo i delegati della Fim – Cisl hanno chiesto una maggiore attenzione per le misure di sicurezza fondamentali per la tutela dei lavoratori. Bisogna ripensare ai rapporti tra aziende, ad un'alleanza tra le stesse e dare a tutti i lavoratori dispositivi idonei". Dispositivi e sicurezza. Come comportarci? Per Pierpaolo Ventrella consulente sulla sicurezza sui luoghi di lavoro "i datori di lavoro dovranno attrezzarsi anche per la disinfezione degli ambienti almeno una volta al giorno e ad ogni cambio di turno, garantendo il maggior ricambio d'aria possibile. Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del virus COVID-19, è riconosciuto, per il periodo d'imposta 2020, un credito nella misura del 50 per cento delle spese fino ad un massimo di 20.000 euro". Quanto il Covid ha segnato il commercio modugnese? "Dobbiamo superare i disagi che già ci sono" – ha sottolineato il consigliere di maggioranza Tina Priore – Dobbiamo andare oltre. Ripensare gli spazi. Una nuova rigenerazione urbana attraverso aree completamente pedonalizzate, ma sarebbe necessario anche una riduzione di Tari e Tosap".