Piscine, si cambia rotta dopo tre anni (tra contenziosi e sopralluoghi)
Il Comune dispone la sistemazione
sabato 7 aprile 2018
14.28
La Giunta Comunale, con Delibera n. 27 del 05.04.2918, ha incaricato gli uffici Lavori Pubblici e Sport di avviare le procedure per il ripristino delle funzionalità dell'impianto natatorio comunale e le successive attività necessarie all'affidamento della gestione delle Piscine Comunali di Modugno. A causa delle pessime condizioni in cui la struttura sportiva è stata riconsegnata al Comune dalla società che l'ha gestita per un periodo ultradecennale, e in considerazione delle caratteristiche e della tipologia degli interventi che sono oggi necessari per ridare funzionalità e decoro alla struttura sportiva (progettazione, acquisizione pareri, accensione mutuo, indizione gara, esecuzione lavori, affidamento gestione, ecc.), l'Amministrazione Comunale ha valutato come soluzione più idonea al complessivo recupero delle Piscine Comunali l'istituto della Finanza di Progetto, uno strumento che consente la realizzazione degli interventi di recupero della struttura senza oneri per il bilancio comunale e l'affidamento più efficace della relativa gestione a soggetti terzi, mediante un confronto con una pluralità di operatori economici.
Dopo un complesso e lungo periodo di contenzioso con l'ex gestore, si apre dunque una nuova prospettiva per le Piscine Comunali. Gli uffici comunali dovranno predisporre un progetto di fattibilità che sarà posto a base di gara con un bando ad evidenza pubblica in modo da ricevere proposte progettuali, tra le quali il Comune potrà individuare quella maggiormente rispondente all'interesse pubblico nel rispetto dei principi della concorrenza tra gli operatori economici e della massima trasparenza dell'azione amministrativa. Eseguiti poi i lavori di rimessa in pristino dell'impianto si entrerà nella fase della gestione in concessione delle Piscine.
LA STORIA RECENTE DELLE PISCINE COMUNALI. Il Comune di Modugno è da qualche mese rientrato in possesso dell'immobile al termine di una durissima battaglia legale che ha visto il Tar Puglia dare pienamente ragione allo stesso Comune che aveva nel 2016 risolto il contratto di concessione con la società sportiva che le Piscine Comunali gestiva dal lontano 2005. L'amministrazione Magrone, infatti, a seguito di attente verifiche aveva nel 2016 rilevato e contestato al gestore in carica una serie di gravi inadempimenti contrattuali compiuti in danno del Comune di Modugno proprietario dell'impianto natatorio, cioè in danno della collettività, e una serie di condotte incompatibili con la finalità stessa della concessione in gestione delle Piscine. Gli obblighi contrattuali che il gestore non aveva rispettato, e non ha voluto rispettare neanche dopo formale diffida ad adempiere da parte del Comune di Modugno, erano i seguenti: realizzazione di un impianto fotovoltaico, realizzazione di un bar-pizzeria, ammodernamento e ristrutturazione dell'impianto. Nessuna di queste opere è mai stata realizzata. E non solo il gestore non ha mai mantenuto gli impegni assunti in sede contrattuale ma, dal 2014, ha per giunta ripetutamente chiesto al Comune di Modugno aumenti del canone che lo stesso Comune gli versava annualmente.
Prima di risolvere il contratto di concessione del servizio di gestione delle Piscine, l'amministrazione Magrone ha naturalmente intimato all'ex gestore l'esecuzione degli obblighi contrattuali previsti, i quali sono tuttavia rimasti totalmente inadempiuti per responsabilità addebitabile esclusivamente al gestore. E nel persistere della negligenza e delle gravi inadempienze contrattuali, nel 2016, l'amministrazione comunale ha contestato all'ex gestore ulteriori inadempimenti agli obblighi previsti da contratto: 1) reiterato rifiuto opposto dal gestore a consentire l'accesso all'impianto in questione, ai funzionari dell'Ente, pur avendone ricevuto rituale richiesta; 2) inosservanza dell'obbligo circa la tutela dei rapporti di lavoro, sotto il profilo contrattuale, (come si evince da doglianze pervenute al Comune da parte dei lavoratori interessati); 3) mancato pagamento dell'utenza di energia elettrica; 4) mancata manutenzione ordinaria degli impianti, finalizzata alla continuità ed efficienza gestionale dell'impianto; 5) mancanza di costante e corretta custodia dell'impianto; 6) mancata presentazione del progetto esecutivo del bar-ristorante-pizzeria; 7) mancata attivazione di offerte di vari corsi di nuoto a titolo gratuito in favore delle scuole primarie, delle fasce meno abbienti, e degli utenti disagiati, diversamente abili o con particolari patologie.
Decorsi tutti termini previsti dalla messa in mora senza che il gestore avesse posto in essere alcuna attività utile od anche solo propedeutica alla realizzazione di tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, opere edili ed impianti, di fronte all'inottemperanza conclamata degli obblighi contrattuali che, inoltre,con particolare riferimento alle mancate manutenzioni, avevano già determinato il decadimento e il venir meno del decoro della struttura comunale, il Comune di Modugno, a fine 2016, ha disposto la risoluzione di diritto del contratto di concessione in gestione delle Piscine e ha disposto lo sgombero dell'impianto da persone e cose ad eccezione dei beni/attrezzature di proprietà dell'Ente. L'ex gestore si è opposto al rilascio dell'immobile e ha fatto ricorso al Tar per ottenere annullamento della risoluzione del contratto. Il 4 luglio 2017 il Tar Puglia ha respinto il ricorso della società sportiva, dando, come detto, pienamente ragione all'azione intrapresa dal Comune di Modugno contro la mala gestione della struttura.
Ma c'è di più: poco prima della riconsegna dell'immobile al Comune di Modugno, avvenuta solo nell'estate 2017, si sono susseguiti numerosi furti e atti vandalici in danno degli impianti elettrici della struttura. All'indomani della riconsegna, dunque, il Comune di Modugno ha dovuto constatare le pessime condizioni in cui si trovava l'immobile. Che presentava e presenta perciò la necessità di numerosi e imponenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. ll Servizio LL.PP. ha stimato, in via cautelativa, che gli interventi manutentivi essenziali per il ripristino della piena funzionalità dell'immobile e per la sua riapertura richiederebbero un investimento di almeno € 1.000.000. Di qui la scelta della Giunta Comunale di ricorrere oggi al Project Financing.
Dopo un complesso e lungo periodo di contenzioso con l'ex gestore, si apre dunque una nuova prospettiva per le Piscine Comunali. Gli uffici comunali dovranno predisporre un progetto di fattibilità che sarà posto a base di gara con un bando ad evidenza pubblica in modo da ricevere proposte progettuali, tra le quali il Comune potrà individuare quella maggiormente rispondente all'interesse pubblico nel rispetto dei principi della concorrenza tra gli operatori economici e della massima trasparenza dell'azione amministrativa. Eseguiti poi i lavori di rimessa in pristino dell'impianto si entrerà nella fase della gestione in concessione delle Piscine.
LA STORIA RECENTE DELLE PISCINE COMUNALI. Il Comune di Modugno è da qualche mese rientrato in possesso dell'immobile al termine di una durissima battaglia legale che ha visto il Tar Puglia dare pienamente ragione allo stesso Comune che aveva nel 2016 risolto il contratto di concessione con la società sportiva che le Piscine Comunali gestiva dal lontano 2005. L'amministrazione Magrone, infatti, a seguito di attente verifiche aveva nel 2016 rilevato e contestato al gestore in carica una serie di gravi inadempimenti contrattuali compiuti in danno del Comune di Modugno proprietario dell'impianto natatorio, cioè in danno della collettività, e una serie di condotte incompatibili con la finalità stessa della concessione in gestione delle Piscine. Gli obblighi contrattuali che il gestore non aveva rispettato, e non ha voluto rispettare neanche dopo formale diffida ad adempiere da parte del Comune di Modugno, erano i seguenti: realizzazione di un impianto fotovoltaico, realizzazione di un bar-pizzeria, ammodernamento e ristrutturazione dell'impianto. Nessuna di queste opere è mai stata realizzata. E non solo il gestore non ha mai mantenuto gli impegni assunti in sede contrattuale ma, dal 2014, ha per giunta ripetutamente chiesto al Comune di Modugno aumenti del canone che lo stesso Comune gli versava annualmente.
Prima di risolvere il contratto di concessione del servizio di gestione delle Piscine, l'amministrazione Magrone ha naturalmente intimato all'ex gestore l'esecuzione degli obblighi contrattuali previsti, i quali sono tuttavia rimasti totalmente inadempiuti per responsabilità addebitabile esclusivamente al gestore. E nel persistere della negligenza e delle gravi inadempienze contrattuali, nel 2016, l'amministrazione comunale ha contestato all'ex gestore ulteriori inadempimenti agli obblighi previsti da contratto: 1) reiterato rifiuto opposto dal gestore a consentire l'accesso all'impianto in questione, ai funzionari dell'Ente, pur avendone ricevuto rituale richiesta; 2) inosservanza dell'obbligo circa la tutela dei rapporti di lavoro, sotto il profilo contrattuale, (come si evince da doglianze pervenute al Comune da parte dei lavoratori interessati); 3) mancato pagamento dell'utenza di energia elettrica; 4) mancata manutenzione ordinaria degli impianti, finalizzata alla continuità ed efficienza gestionale dell'impianto; 5) mancanza di costante e corretta custodia dell'impianto; 6) mancata presentazione del progetto esecutivo del bar-ristorante-pizzeria; 7) mancata attivazione di offerte di vari corsi di nuoto a titolo gratuito in favore delle scuole primarie, delle fasce meno abbienti, e degli utenti disagiati, diversamente abili o con particolari patologie.
Decorsi tutti termini previsti dalla messa in mora senza che il gestore avesse posto in essere alcuna attività utile od anche solo propedeutica alla realizzazione di tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, opere edili ed impianti, di fronte all'inottemperanza conclamata degli obblighi contrattuali che, inoltre,con particolare riferimento alle mancate manutenzioni, avevano già determinato il decadimento e il venir meno del decoro della struttura comunale, il Comune di Modugno, a fine 2016, ha disposto la risoluzione di diritto del contratto di concessione in gestione delle Piscine e ha disposto lo sgombero dell'impianto da persone e cose ad eccezione dei beni/attrezzature di proprietà dell'Ente. L'ex gestore si è opposto al rilascio dell'immobile e ha fatto ricorso al Tar per ottenere annullamento della risoluzione del contratto. Il 4 luglio 2017 il Tar Puglia ha respinto il ricorso della società sportiva, dando, come detto, pienamente ragione all'azione intrapresa dal Comune di Modugno contro la mala gestione della struttura.
Ma c'è di più: poco prima della riconsegna dell'immobile al Comune di Modugno, avvenuta solo nell'estate 2017, si sono susseguiti numerosi furti e atti vandalici in danno degli impianti elettrici della struttura. All'indomani della riconsegna, dunque, il Comune di Modugno ha dovuto constatare le pessime condizioni in cui si trovava l'immobile. Che presentava e presenta perciò la necessità di numerosi e imponenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. ll Servizio LL.PP. ha stimato, in via cautelativa, che gli interventi manutentivi essenziali per il ripristino della piena funzionalità dell'immobile e per la sua riapertura richiederebbero un investimento di almeno € 1.000.000. Di qui la scelta della Giunta Comunale di ricorrere oggi al Project Financing.