Pecore e capre sbranate dai lupi nelle campagne di Puglia, l'allarme di Coldiretti

Muraglia: "Nel giro di dieci anni i lupi sono raddoppiati mettendo a rischio non solo le produzioni, ma anche la vita di agricoltori, allevatori e automobilisti"

domenica 14 luglio 2019
Continua la mattanza nelle stalle e sui pascoli di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e agnelli uccisi in Puglia, dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti sulla Murgia barese e tarantina e sul Gargano. E' quanto afferma Coldiretti Puglia, a seguito della recrudescenza del fenomeno degli attacchi dei lupi che hanno sbranato numerose vittime, con 20 pecore, 3 mucche e 10 agnelli morti in poche settimane.

"Nel giro di dieci anni i lupi sono raddoppiati – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l'assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita stessa di agricoltori, allevatori e automobilisti. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro. Facciamo appello al vicepremier Matteo Salvini e al Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, che hanno ribadito la necessità di misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane".

Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli le montagne muoiono, l'ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città. I lupi vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette e in zone boschive ma inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati.

"L'ok definitivo alla legge regionale contro i danni da fauna selvatica – spiega Muraglia - ha colmato un vuoto normativo durato decenni e cambiato l'approccio all'indennizzo dei danni che saranno calcolati sulla scorta dei mercuriali delle Camere di Commercio relativi al valore effettivo delle produzioni agricole, zootecniche e dell'acquacoltura perse. Abbiamo fatto pressing affinché si passasse dalle parole ai fatti sul delicato tema della fauna selvatica che mette a repentaglio l'incolumità pubblica e arreca danni al settore agricolo e le nostre istanze sono state accolte e fatte proprie dal Presidente della IV^ Commissione consiliare, il consigliere Pentassuglia che ha portato in Consiglio la legge per l'approvazione definitiva, dopo le modifiche apportate a seguito delle osservazioni del Ministero. Ma ora serve passare ai fatti per non disperdere un patrimonio zootecnico importante, lasciato in balia dei lupi", conclude il presidente Muraglia.

Gli allevatori, gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette e in zone boschive, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati.