No all'Inceneritore. La protesta davanti alla Regione
Rappresentanti politici e ambientalisti
giovedì 25 gennaio 2018
14.29
No all'inceneritore Newo. No ad impianti potenzialmente inquinanti. No alle politiche che non badano alla salute pubblica. Per ribadire questa posizione, questa mattina sotto i portici antistanti il Consiglio Regionale Pugliese si sono dati appuntamento associazioni, cittadini e rappresentanti della politica. Per ribadire che l'inceneritore non è la scelta giusta in questo momento, sottolineare che la politica deve tutelare la salute dei cittadini e ribadire che non servono proclami su internet e sui social, ma sono necessarie politiche attive.
Presenti alla manifestazione diverse associazioni ambientaliste dei comuni di Bari, Modugno, Palo del Colle, Bitetto, diversi comitati cittadini e alcuni politici che si sono messi in prima fila a dar man forte nella protesta, tra cui il consigliere comunale Michele Caradonna, l'ex presidente del consiglio comunale Pasquale Di Rella, oltre ad Agostino Di Ciaula, presidente regionale dell'Isde che negli ultimi giorni ha scatenato una polemica in merito sul proprio profilo Facebook.
«Siamo qui oggi non solo per protestare – dichiara ai microfoni di BariViva il consigliere comunale, Michele Caradonna – ma anche per comprendere quali sono una serie di posizioni che si intende realmente intraprendere. Ad esempio, nel comune di Bari abbiamo gli uffici che hanno chiuso un determinato accordo proponendo determinate cose, e il sindaco che invece si dice contrario. Per cui la stessa amministrazione ha una parte tecnica e gli uffici che decidono di andare in una direzione, e il sindaco che invece decide di dire No all'inceneritore. È evidente l'impossibilità che possa esserci tale cortocircuito, perché vorrebbe dire il non avere contezza nel gestire gli uffici. Ora bisogna avere il coraggio di assumere una posizione chiara e trasparente. Da parte mia ribadisco il mio No assoluto all'inceneritore e come consigliere farò di tutto per creare un gruppo che permetta che dal comune di Bari si alzi una voce di protesta, che almeno tra i consiglieri, dica di No».
«Il comune di Modugno e il Movimento 5 stelle cittadino hanno iniziato un anno e mezzo fa – ci dicono dall'associazione Modugno a 5 Stelle – a fare osservazioni su questo tipo di impianto che viene sponsorizzato come innovativo e non inquinante, ma attualmente non ci sono dati concreti che stabiliscano questo. Si tratta di un impianto sperimentale, e dichiarare che non inquina è retorico. Inoltre, l'impianto di ossido-combustione dovrebbe sorgere in un'area già satura e inquinata, per cui andrebbe ad aggiungere all'inquinamento già presente. Tutto ciò non è più tollerabile dal nostro ambiente, e dalla zona industriale di Bari-Modugno. Chiediamo alla politica di smettere di fare annunci sui social, e di fare atti concreti ritirando le concessioni fatte finora. Vorremo chiedere al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di smetterla con il suo mutismo selettivo, in quanto da quando è iniziata questa vicenda non si è mai esposto né ha dato la sua opinione».
Michele Emiliano che era presente ieri sera a Polignano alla conferenza di Paul Connett per Rifiuti Zero, in cui si discuteva proprio del tema rifiuti, ed indiscrezioni ci dicono che in qualche modo dichiarato che la competenza in merito all'inceneritore non riguarda la Regione, ma si parla di autorizzazioni date a livello nazionale.
«All'interno del comune di Bari – sottolinea l'ex presidente del consiglio comunale, Pasquale Di Rella – c'è stata poca trasparenza, nel migliore dei casi. Io durante la seduta consigliare dello scorso 15 gennaio ho posto un'interrogazione al sindaco Decaro, presente in aula con a fianco l'assessore all'ambiente, Pietro Petruzzelli, per cercare di capire come mai Regione Puglia e Comune di Bari "regalassero" questo inceneritore al quartiere San Paolo, alla faccia dell'attenzione verso l'ambiente e verso le periferie. Mi è stato risposto in aula che il sindaco era assolutamente contrario».
«Peccato però – prosegue Di Rella – che nessuno ha avuto il piacere e il dovere di raccontare a me, al consigli comunale e ai cittadini di Bari che nei giorni precedenti una ripartizione comunale, e non regionale, quella all'ambiente aveva nei giorni precedenti espresso un parere favorevole, chiedendo, e questa è la parte più drammatica della vicenda, che come mitigazione dell'impatto i proprietari e i costruttori dell'impianto costruissero un'area giochi per bambini. Il comune non solo vuole regalare ai cittadini un inceneritore, ma vuole mandare i bimbi di quel quartiere a gicoare sotto l'impianto. Siamo alla follia».
«La mia posizione che ribadisco oggi insieme alla gente presente per protestare – conclude – è un secco no all'impianto. Inoltre spero che si chiarisca presto questa vicenda grottesca. Comprendo che siamo vicini alle elezioni, momento in cui ognuno deve recitare la sua parte per non spaventare gli elettori della sinistra di Bari e della Puglia, perché si cerca di costruire da parte del centro-sinistra barese e pugliese un'immagine di attenzione all'ambiente, immagine che viene deturpata da questa vicenda. In altri paesi quando la comunicazione istituzionale e politica non è completa, l'opinione pubblica si indigna, mi auguro che questo accada anche qui».
«È in atto un evidente scarica barile – sottolinea Di Rella in merito a quanto avrebbe detto Emiliano ieri – la politica scarica sugli uffici come se questi ultimi fossero indipendenti dalle scelte politiche, il livello regionale scarica sul nazionale, il cittadino sul regionale, ma di fatto in Italia governa il centro-sinistra, in Puglia governa il centro-sinistra, e a Bari governa il centro-sinistra, se non riescono ad accordarsi tra loro ora, cosa potrebbe accadere nel momento in cui non governeranno? Proprio perché tutti e tre i livelli appartengono tutti al PD serietà vorrebbe che si sedessero ad un tavolo e si mettessero d'accordo».
Durante la manifestazione è anche passato tra i manifestanti Marco Lacarra, segretario regionale PD e consigliere regionale, che interpellato sul discorso inceneritore ha voluto solo ribadire: «La nostra posizione in merito è chiara ed è stata espressa già diverse volte».
Presenti alla manifestazione diverse associazioni ambientaliste dei comuni di Bari, Modugno, Palo del Colle, Bitetto, diversi comitati cittadini e alcuni politici che si sono messi in prima fila a dar man forte nella protesta, tra cui il consigliere comunale Michele Caradonna, l'ex presidente del consiglio comunale Pasquale Di Rella, oltre ad Agostino Di Ciaula, presidente regionale dell'Isde che negli ultimi giorni ha scatenato una polemica in merito sul proprio profilo Facebook.
«Siamo qui oggi non solo per protestare – dichiara ai microfoni di BariViva il consigliere comunale, Michele Caradonna – ma anche per comprendere quali sono una serie di posizioni che si intende realmente intraprendere. Ad esempio, nel comune di Bari abbiamo gli uffici che hanno chiuso un determinato accordo proponendo determinate cose, e il sindaco che invece si dice contrario. Per cui la stessa amministrazione ha una parte tecnica e gli uffici che decidono di andare in una direzione, e il sindaco che invece decide di dire No all'inceneritore. È evidente l'impossibilità che possa esserci tale cortocircuito, perché vorrebbe dire il non avere contezza nel gestire gli uffici. Ora bisogna avere il coraggio di assumere una posizione chiara e trasparente. Da parte mia ribadisco il mio No assoluto all'inceneritore e come consigliere farò di tutto per creare un gruppo che permetta che dal comune di Bari si alzi una voce di protesta, che almeno tra i consiglieri, dica di No».
«Il comune di Modugno e il Movimento 5 stelle cittadino hanno iniziato un anno e mezzo fa – ci dicono dall'associazione Modugno a 5 Stelle – a fare osservazioni su questo tipo di impianto che viene sponsorizzato come innovativo e non inquinante, ma attualmente non ci sono dati concreti che stabiliscano questo. Si tratta di un impianto sperimentale, e dichiarare che non inquina è retorico. Inoltre, l'impianto di ossido-combustione dovrebbe sorgere in un'area già satura e inquinata, per cui andrebbe ad aggiungere all'inquinamento già presente. Tutto ciò non è più tollerabile dal nostro ambiente, e dalla zona industriale di Bari-Modugno. Chiediamo alla politica di smettere di fare annunci sui social, e di fare atti concreti ritirando le concessioni fatte finora. Vorremo chiedere al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di smetterla con il suo mutismo selettivo, in quanto da quando è iniziata questa vicenda non si è mai esposto né ha dato la sua opinione».
Michele Emiliano che era presente ieri sera a Polignano alla conferenza di Paul Connett per Rifiuti Zero, in cui si discuteva proprio del tema rifiuti, ed indiscrezioni ci dicono che in qualche modo dichiarato che la competenza in merito all'inceneritore non riguarda la Regione, ma si parla di autorizzazioni date a livello nazionale.
«All'interno del comune di Bari – sottolinea l'ex presidente del consiglio comunale, Pasquale Di Rella – c'è stata poca trasparenza, nel migliore dei casi. Io durante la seduta consigliare dello scorso 15 gennaio ho posto un'interrogazione al sindaco Decaro, presente in aula con a fianco l'assessore all'ambiente, Pietro Petruzzelli, per cercare di capire come mai Regione Puglia e Comune di Bari "regalassero" questo inceneritore al quartiere San Paolo, alla faccia dell'attenzione verso l'ambiente e verso le periferie. Mi è stato risposto in aula che il sindaco era assolutamente contrario».
«Peccato però – prosegue Di Rella – che nessuno ha avuto il piacere e il dovere di raccontare a me, al consigli comunale e ai cittadini di Bari che nei giorni precedenti una ripartizione comunale, e non regionale, quella all'ambiente aveva nei giorni precedenti espresso un parere favorevole, chiedendo, e questa è la parte più drammatica della vicenda, che come mitigazione dell'impatto i proprietari e i costruttori dell'impianto costruissero un'area giochi per bambini. Il comune non solo vuole regalare ai cittadini un inceneritore, ma vuole mandare i bimbi di quel quartiere a gicoare sotto l'impianto. Siamo alla follia».
«La mia posizione che ribadisco oggi insieme alla gente presente per protestare – conclude – è un secco no all'impianto. Inoltre spero che si chiarisca presto questa vicenda grottesca. Comprendo che siamo vicini alle elezioni, momento in cui ognuno deve recitare la sua parte per non spaventare gli elettori della sinistra di Bari e della Puglia, perché si cerca di costruire da parte del centro-sinistra barese e pugliese un'immagine di attenzione all'ambiente, immagine che viene deturpata da questa vicenda. In altri paesi quando la comunicazione istituzionale e politica non è completa, l'opinione pubblica si indigna, mi auguro che questo accada anche qui».
«È in atto un evidente scarica barile – sottolinea Di Rella in merito a quanto avrebbe detto Emiliano ieri – la politica scarica sugli uffici come se questi ultimi fossero indipendenti dalle scelte politiche, il livello regionale scarica sul nazionale, il cittadino sul regionale, ma di fatto in Italia governa il centro-sinistra, in Puglia governa il centro-sinistra, e a Bari governa il centro-sinistra, se non riescono ad accordarsi tra loro ora, cosa potrebbe accadere nel momento in cui non governeranno? Proprio perché tutti e tre i livelli appartengono tutti al PD serietà vorrebbe che si sedessero ad un tavolo e si mettessero d'accordo».
Durante la manifestazione è anche passato tra i manifestanti Marco Lacarra, segretario regionale PD e consigliere regionale, che interpellato sul discorso inceneritore ha voluto solo ribadire: «La nostra posizione in merito è chiara ed è stata espressa già diverse volte».