Niente medico per zona Cecilia: “Nessun dottore vuole venire nel nostro quartiere”
A farne le spese sono i residenti, soprattutto disabili e anziani. Intanto il Comune e l’Asl hanno pubblicato un protocollo d’intesa e una deliberazione
martedì 30 luglio 2024
10.48
Niente medici di base per zona Cecilia a Modugno. L'ultima dottoressa, che ha operato per anni a servizio del quartiere, è stata la dottoressa Anna Michelina Petrarulo, andata in pensione il 25 luglio. Gli abitanti, dopo aver salutato con una festa a sorpresa l'unica e ultima dottoressa che teneva a cuore i suoi pazienti, si trovano a vivere il paradosso di non avere ancora un medico di base a disposizione e di non sapere entro quando questa problematica potrà essere risolta.
"Siamo stati abbandonati anche dal personale medico di Modugno - lamenta un residente della zona - anche noi siamo cittadini e paghiamo le tasse ma nessun dottore vuole raggiungere il nostro quartiere. Perché, non abbiamo diritto anche noi all'assistenza sanitaria?"
Una domanda a cui non si è ancora trovata una risposta, ma quello che preoccupa di più, come sottolineano varie pagine Facebook di cittadini modugnesi e l'associazione di promozione sociale "Casa del popolo", è il destino dei residenti anziani che necessitano di maggiori cure, attenzioni e controlli.
È una situazione che va avanti da tempo e, secondo quanto riferito da un residente, sono stati vani i tentativi di associazioni e di cittadini attivi che hanno provato a trovare una soluzione collaborando con le istituzioni locali. L'ultimo tentativo da loro fatto è stato trovare un locale idoneo a ospitare il medico tanto atteso che, stando ai cittadini, potrebbe essere rappresentato da uno stabile individuato in via Lombardia o in un secondo situato affianco alla "Casa del popolo".
Al momento la situazione è duplice: da un lato, con il pensionamento dell'ultima dottoressa, il quartiere non ha un servizio medico di base e dall'altro è in attesa dell'insediamento del nuovo pediatra promesso dall'amministrazione comunale. L'unica certezza è che i residenti dovranno scegliere, entro la prima settimana di agosto, un nuovo medico. Molti di loro però stanno optando per Bari e a spingerli sarebbe la difficoltà nel raggiungere il centro di Modugno. E per gli altri?
Il problema, come spiegano i residenti, è che il quartiere è abitato perlopiù da anziani, cittadini disabili e persone non automunite che non possono coprire la distanza di circa 10 km per raggiungere gli unici studi medici disponibili per l'intera zona e situati non nel quartiere Cecilia ma a Modugno città.
Per fare il punto della situazione e capire quali sono le problematiche sollevate e le possibili soluzioni abbiamo chiesto approfondimenti ai residenti, primo fra tutti, Gino Guicciardini, residente di zona Cecilia ed ex presidente della AIPD di Bari.
L'ultimo medico è andato in pensione. Cosa succede?
"La situazione è grave, al momento siamo senza un medico che voglia recarsi nel nostro quartiere e l'unica soluzione che ci è stata proposta è stata quella di scegliere, per poter raggiungere gli studi medici situati a Modugno o al San Paolo, se utilizzare un mezzo pubblico o un'auto. Consideri però che, solo per andare alla sede Asl di via Paradiso, un cittadino di questa zona deve prendere minimo 2 mezzi. Una cosa impossibile per anziani e non normodotati".
Avete già vissuto una situazione simile in passato?
"Abbiamo avuto tempi critici, ma mai come adesso. Quando stavamo peggio avevamo alla delegazione almeno 2 volte alla settimana sia un operatore Asl che un assistente sociale. Ora non abbiamo nulla".
A questo punto quali sono le vostre proposte?
"La zona carente al San Paolo si è creata in seguito all'emigrazione forzata di 2.400 pazienti rimasti senza medico nella zona Cecilia. Per questo suggerirei, vista la non disponibilità dei medici modugnesi di voler coprire una zona periferica, di frazionare i medici in divisione di 1 a 1500. Mi sembra una soluzione equa".
Dai cittadini alle istituzioni competenti. Sull'esigenza medica sono stati scritti due documenti: il primo è un protocollo d'intesa, il secondo è una deliberazione di giunta comunale (N. 143 del 23/07/2024).
Secondo quanto riportato dal Protocollo d'intesa e dalla sua approvazione mediante la deliberazione del 23 luglio 2024: "L'impegno sinergico assunto dall' Amministrazione comunale e Asl Ba tende a garantire la tutela del diritto alla salute, costituzionalmente garantito, affinché nessun cittadino del quartiere Cecilia rimanga senza il bisogno primario di un presidio medico di base di riferimento e di prossimità e che il raggiungimento dell'obiettivo finalistico condiviso tra Amministrazione e Asl Ba risulta particolarmente rilevante in considerazione della non trascurabile età media dei cittadini residenti (circa 5000) nel quartiere Cecilia".
In sintesi il protocollo d'intesa sottoscritto dalle parti sottolinea l'obiettivo comune nell'individuazione di un presidio medico che possa stabilmente essere posto a disposizione dei cittadini residenti del quartiere Cecilia, ricadente sul territorio comunale di Modugno.
Sempre come riportato nel protocollo: "A tal fine la Asl di Bari si impegna a stipulare idoneo contratto di locazione relativo all'immobile individuato dall'Amministrazione comunale e a mantenere a proprio esclusivo carico i relativi economici concernenti il contratto stipulato e si impegna altresì a concedere lo stesso immobile in comodato d'uso gratuito al professionista chiamato all'esercizio della professione sanitaria nella zona periferica del territorio comunale di Modugno (quartiere Cecilia)".
Nello specifico si legge : "Per raggiungere la finalità di tutela della salute pubblica di cui all'art. 2 anche il professionista – medico, individuato dal Asl di Bari quale destinatario del comodato d'uso dell'immobile in parola, deve impegnarsi a garantire un continuo, strutturato e pluriennale esercizio della professione di medicina generale presso il quartiere Cecilia, pena la impossibilità di sottoscrizione ovvero la risoluzione immediata del medesimo contratto di comodato d'uso. In tali ipotesi, per il tempo necessario al completamento di nuova procedura per la individuazione di altro professionista, la Asl di Bari ha facoltà di assegnare temporaneamente l'immobile ad un medico corsista individuato dalla stessa Azienda sanitaria".
Ancora. "La Asl di Bari si impegna inoltre ad inserire il quartiere Cecilia in specifica "zona carente", avviando le procedure consequenziali, così da poter ulteriormente garantire, in futuro, la presenza di uno o due nuovi medici di medicina generale stabilmente incardinati all'interno della medesima zona periferica del territorio di Modugno".
In questi giorni la preoccupazione dei cittadini è legata non solo all'impossibilità di raggiungere lo studio medico e di farsi visitare da un dottore ma soprattutto alle tempistiche per risolvere tale problematica.
Ad aggiungersi a questo, come sottolinea un cittadino, è anche il problema della corsa al nuovo medico, già iniziata da tempo, che potrebbe portare circa 1.500 pazienti al di fuori del quartiere, determinando un ulteriore problema, quello di non essere più dichiarata "zona carente".
I cittadini, nonostante gli sforzi compiuti dall'Asl e dal Comune, chiedono risposte concrete e in brevi tempi sottolineando come: "Il diritto al medico sia un diritto sancito dall'art.32 della Costituzione italiana".
"Siamo stati abbandonati anche dal personale medico di Modugno - lamenta un residente della zona - anche noi siamo cittadini e paghiamo le tasse ma nessun dottore vuole raggiungere il nostro quartiere. Perché, non abbiamo diritto anche noi all'assistenza sanitaria?"
Una domanda a cui non si è ancora trovata una risposta, ma quello che preoccupa di più, come sottolineano varie pagine Facebook di cittadini modugnesi e l'associazione di promozione sociale "Casa del popolo", è il destino dei residenti anziani che necessitano di maggiori cure, attenzioni e controlli.
È una situazione che va avanti da tempo e, secondo quanto riferito da un residente, sono stati vani i tentativi di associazioni e di cittadini attivi che hanno provato a trovare una soluzione collaborando con le istituzioni locali. L'ultimo tentativo da loro fatto è stato trovare un locale idoneo a ospitare il medico tanto atteso che, stando ai cittadini, potrebbe essere rappresentato da uno stabile individuato in via Lombardia o in un secondo situato affianco alla "Casa del popolo".
Al momento la situazione è duplice: da un lato, con il pensionamento dell'ultima dottoressa, il quartiere non ha un servizio medico di base e dall'altro è in attesa dell'insediamento del nuovo pediatra promesso dall'amministrazione comunale. L'unica certezza è che i residenti dovranno scegliere, entro la prima settimana di agosto, un nuovo medico. Molti di loro però stanno optando per Bari e a spingerli sarebbe la difficoltà nel raggiungere il centro di Modugno. E per gli altri?
Il problema, come spiegano i residenti, è che il quartiere è abitato perlopiù da anziani, cittadini disabili e persone non automunite che non possono coprire la distanza di circa 10 km per raggiungere gli unici studi medici disponibili per l'intera zona e situati non nel quartiere Cecilia ma a Modugno città.
Per fare il punto della situazione e capire quali sono le problematiche sollevate e le possibili soluzioni abbiamo chiesto approfondimenti ai residenti, primo fra tutti, Gino Guicciardini, residente di zona Cecilia ed ex presidente della AIPD di Bari.
L'ultimo medico è andato in pensione. Cosa succede?
"La situazione è grave, al momento siamo senza un medico che voglia recarsi nel nostro quartiere e l'unica soluzione che ci è stata proposta è stata quella di scegliere, per poter raggiungere gli studi medici situati a Modugno o al San Paolo, se utilizzare un mezzo pubblico o un'auto. Consideri però che, solo per andare alla sede Asl di via Paradiso, un cittadino di questa zona deve prendere minimo 2 mezzi. Una cosa impossibile per anziani e non normodotati".
Avete già vissuto una situazione simile in passato?
"Abbiamo avuto tempi critici, ma mai come adesso. Quando stavamo peggio avevamo alla delegazione almeno 2 volte alla settimana sia un operatore Asl che un assistente sociale. Ora non abbiamo nulla".
A questo punto quali sono le vostre proposte?
"La zona carente al San Paolo si è creata in seguito all'emigrazione forzata di 2.400 pazienti rimasti senza medico nella zona Cecilia. Per questo suggerirei, vista la non disponibilità dei medici modugnesi di voler coprire una zona periferica, di frazionare i medici in divisione di 1 a 1500. Mi sembra una soluzione equa".
Dai cittadini alle istituzioni competenti. Sull'esigenza medica sono stati scritti due documenti: il primo è un protocollo d'intesa, il secondo è una deliberazione di giunta comunale (N. 143 del 23/07/2024).
Secondo quanto riportato dal Protocollo d'intesa e dalla sua approvazione mediante la deliberazione del 23 luglio 2024: "L'impegno sinergico assunto dall' Amministrazione comunale e Asl Ba tende a garantire la tutela del diritto alla salute, costituzionalmente garantito, affinché nessun cittadino del quartiere Cecilia rimanga senza il bisogno primario di un presidio medico di base di riferimento e di prossimità e che il raggiungimento dell'obiettivo finalistico condiviso tra Amministrazione e Asl Ba risulta particolarmente rilevante in considerazione della non trascurabile età media dei cittadini residenti (circa 5000) nel quartiere Cecilia".
In sintesi il protocollo d'intesa sottoscritto dalle parti sottolinea l'obiettivo comune nell'individuazione di un presidio medico che possa stabilmente essere posto a disposizione dei cittadini residenti del quartiere Cecilia, ricadente sul territorio comunale di Modugno.
Sempre come riportato nel protocollo: "A tal fine la Asl di Bari si impegna a stipulare idoneo contratto di locazione relativo all'immobile individuato dall'Amministrazione comunale e a mantenere a proprio esclusivo carico i relativi economici concernenti il contratto stipulato e si impegna altresì a concedere lo stesso immobile in comodato d'uso gratuito al professionista chiamato all'esercizio della professione sanitaria nella zona periferica del territorio comunale di Modugno (quartiere Cecilia)".
Nello specifico si legge : "Per raggiungere la finalità di tutela della salute pubblica di cui all'art. 2 anche il professionista – medico, individuato dal Asl di Bari quale destinatario del comodato d'uso dell'immobile in parola, deve impegnarsi a garantire un continuo, strutturato e pluriennale esercizio della professione di medicina generale presso il quartiere Cecilia, pena la impossibilità di sottoscrizione ovvero la risoluzione immediata del medesimo contratto di comodato d'uso. In tali ipotesi, per il tempo necessario al completamento di nuova procedura per la individuazione di altro professionista, la Asl di Bari ha facoltà di assegnare temporaneamente l'immobile ad un medico corsista individuato dalla stessa Azienda sanitaria".
Ancora. "La Asl di Bari si impegna inoltre ad inserire il quartiere Cecilia in specifica "zona carente", avviando le procedure consequenziali, così da poter ulteriormente garantire, in futuro, la presenza di uno o due nuovi medici di medicina generale stabilmente incardinati all'interno della medesima zona periferica del territorio di Modugno".
In questi giorni la preoccupazione dei cittadini è legata non solo all'impossibilità di raggiungere lo studio medico e di farsi visitare da un dottore ma soprattutto alle tempistiche per risolvere tale problematica.
Ad aggiungersi a questo, come sottolinea un cittadino, è anche il problema della corsa al nuovo medico, già iniziata da tempo, che potrebbe portare circa 1.500 pazienti al di fuori del quartiere, determinando un ulteriore problema, quello di non essere più dichiarata "zona carente".
I cittadini, nonostante gli sforzi compiuti dall'Asl e dal Comune, chiedono risposte concrete e in brevi tempi sottolineando come: "Il diritto al medico sia un diritto sancito dall'art.32 della Costituzione italiana".