Modugno nelle mani del clan Diomede-Mercante
Presenti sul territorio anche i Capriati i cui interessi si ramificano sul territorio della provincia
martedì 23 luglio 2019
10.07
La provincia di Bari in una fase di stallo, a differenza della città in cui i clan sono apertamente allo scontro. È quanto emerge dalla relazione semestrale della DIA relativa al secondo semestre 2018.
Modugno risulta territorio del clan Diomede-Mercante, anche se il clan Capriati ne gestisce alcune zone avendo una struttura criminale molto articolata sulla quale hanno fatto luce le operazioni "Porto" e "Pandora", condotte nel 1° semestre 2018.
Nella provincia barese gli interessi della mafie locali sono concentrate sul traffico di stupefacenti oltre che sul settore del gioco d'azzardo. Numerosi inoltre, nel semestre in esame, gli episodi intimidatori (attentati dinamitardi, incendiari e danneggiamenti) in danno di imprenditori, commercianti e artigiani, pubblici amministratori ed appartenenti alle Forze di polizia che fanno comprendere come sia ancora radicato il fenomeno del racket.
Da sottolineare inoltre il crescente interesse verso le aziende che gestiscono i rifiuti, oltre ad essere ancora frequenti le rapine, sempre molto organizzate, ai portavalori.
Si registra, inoltre, un incremento dei reati che colpiscono il comparto agricolo, ed, in particolare, dei furti dei prodotti della terra (olive, mandorle, uva, ciliegie, olio), cui si associano i furti delle attrezzature e dei mezzi (spesso propedeutiche a richieste estorsive con il metodo del cd. "cavallo di ritorno"), nonché i danneggiamenti e le estorsioni finalizzate anche ad imporre forme di guardiania o il controllo di particolari settori produttivi, tutti fenomeni sintomatici di una possibile infiltrazione mafiosa.
Importanti inoltre le ramificazioni in aziende risultate utilizzate per il riciclo di denaro, tra cui nel nostro territorio ricordiamo l'interdittiva antimafia, eseguita dalla procura di Bari, nei confronti di una società operante nel settore dei servizi di pulizia, con sede legale a Modugno, la cui gestione è risultata condizionata dal clan Capriati.
Modugno risulta territorio del clan Diomede-Mercante, anche se il clan Capriati ne gestisce alcune zone avendo una struttura criminale molto articolata sulla quale hanno fatto luce le operazioni "Porto" e "Pandora", condotte nel 1° semestre 2018.
Nella provincia barese gli interessi della mafie locali sono concentrate sul traffico di stupefacenti oltre che sul settore del gioco d'azzardo. Numerosi inoltre, nel semestre in esame, gli episodi intimidatori (attentati dinamitardi, incendiari e danneggiamenti) in danno di imprenditori, commercianti e artigiani, pubblici amministratori ed appartenenti alle Forze di polizia che fanno comprendere come sia ancora radicato il fenomeno del racket.
Da sottolineare inoltre il crescente interesse verso le aziende che gestiscono i rifiuti, oltre ad essere ancora frequenti le rapine, sempre molto organizzate, ai portavalori.
Si registra, inoltre, un incremento dei reati che colpiscono il comparto agricolo, ed, in particolare, dei furti dei prodotti della terra (olive, mandorle, uva, ciliegie, olio), cui si associano i furti delle attrezzature e dei mezzi (spesso propedeutiche a richieste estorsive con il metodo del cd. "cavallo di ritorno"), nonché i danneggiamenti e le estorsioni finalizzate anche ad imporre forme di guardiania o il controllo di particolari settori produttivi, tutti fenomeni sintomatici di una possibile infiltrazione mafiosa.
Importanti inoltre le ramificazioni in aziende risultate utilizzate per il riciclo di denaro, tra cui nel nostro territorio ricordiamo l'interdittiva antimafia, eseguita dalla procura di Bari, nei confronti di una società operante nel settore dei servizi di pulizia, con sede legale a Modugno, la cui gestione è risultata condizionata dal clan Capriati.