Modugno, Marianna Rezza: "Allontanata dal M5S dopo le elezioni comunali"
L'intervista alla capolista del partito pentastellato nell'ultima tornata elettorale: "Delusa dagli atteggiamenti degli attivisti"
mercoledì 22 settembre 2021
18.59
Allontanata dall'associazione "Modugno a 5 Stelle" senza una spiegazione. È la storia di Marianna Rezza, capolista del partito pentastellato alle ultime elezioni comunali di Modugno. Dopo il suo impegno per il Movimento, l'attivista è finita ai margini del progetto a causa di alcune incomprensioni con i vertici dell'associazione modugnese.
Com'è cominciata la sua esperienza con il Movimento 5 Stelle?
Sono una delle prime attiviste e ho sempre lavorato per il bene della nostra città. Sono molto attiva sul territorio: collaboro con la mensa dei poveri di Amedeo Padovano e cerco di dar voce alle persone più fragili. Mi sono candidata alle ultime elezioni comunali e in tanti hanno scelto di votarmi: sono diventata la capolista del Movimento al termine del primo turno.
Cos'è successo nella sede modugnese durante le ultime elezioni comunali?
Ci siamo riuniti per decidere quale strategia mettere in campo. Io ho proposto un'alleanza con il Pd, rappresentato da Fabrizio Cramarossa. Il Movimento 5 Stelle era al governo insieme al Partito Democratico; quindi, si sarebbe tratto semplicemente di seguire la linea nazionale del partito. Gli attivisti però hanno criticato la mia scelta, decidendo di continuare a correre da soli. Una decisione sbagliata che ha portato al fallimento del partito modugnese: nessun esponente pentasellato è riuscito a sedersi tra i banchi del consiglio comunale.
Qual è stata la sua reazione?
Mi sono sentita abbandonata e delusa. I vertici della sede modugnese non solo non hanno preso in considerazione la mia proposta, ma mi hanno letteralmente esclusa dall'attività politica. In alcuni casi non sono stata informata riguardo incontri con deputati o esponenti politici nazionali, mentre in due occasioni sono stata eliminata dalle fotografie pubblicate sulla pagina Facebook del Movimento. Un gesto infantile che continuo a non spigarmi: in quanto donna, potrei essere un valore aggiunto per i Cinquestelle, ma puntualmente vengo allontanata senza un motivo valido.
Cosa chiede ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Modugno?
Vorrei che gli attivisti modugnesi chiarissero la loro posizione sulla nuova linea nazionale del Movimento: dalla figura di Giuseppe Conte alla scelta di allearsi con le altre forze politiche. Il Movimento 5 Stelle è inclusione, ma nella città di Modugno questo non accade. L'associazione modugnese mira ad una politica di "vecchio stampo", più vicina ad Alessandro Di Battista che alle idee di Giuseppe Conte. La mia attività politica non è finita: continuerò a battermi per le persone che mi hanno sostenuta alle ultime elezioni comunali.
Com'è cominciata la sua esperienza con il Movimento 5 Stelle?
Sono una delle prime attiviste e ho sempre lavorato per il bene della nostra città. Sono molto attiva sul territorio: collaboro con la mensa dei poveri di Amedeo Padovano e cerco di dar voce alle persone più fragili. Mi sono candidata alle ultime elezioni comunali e in tanti hanno scelto di votarmi: sono diventata la capolista del Movimento al termine del primo turno.
Cos'è successo nella sede modugnese durante le ultime elezioni comunali?
Ci siamo riuniti per decidere quale strategia mettere in campo. Io ho proposto un'alleanza con il Pd, rappresentato da Fabrizio Cramarossa. Il Movimento 5 Stelle era al governo insieme al Partito Democratico; quindi, si sarebbe tratto semplicemente di seguire la linea nazionale del partito. Gli attivisti però hanno criticato la mia scelta, decidendo di continuare a correre da soli. Una decisione sbagliata che ha portato al fallimento del partito modugnese: nessun esponente pentasellato è riuscito a sedersi tra i banchi del consiglio comunale.
Qual è stata la sua reazione?
Mi sono sentita abbandonata e delusa. I vertici della sede modugnese non solo non hanno preso in considerazione la mia proposta, ma mi hanno letteralmente esclusa dall'attività politica. In alcuni casi non sono stata informata riguardo incontri con deputati o esponenti politici nazionali, mentre in due occasioni sono stata eliminata dalle fotografie pubblicate sulla pagina Facebook del Movimento. Un gesto infantile che continuo a non spigarmi: in quanto donna, potrei essere un valore aggiunto per i Cinquestelle, ma puntualmente vengo allontanata senza un motivo valido.
Cosa chiede ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Modugno?
Vorrei che gli attivisti modugnesi chiarissero la loro posizione sulla nuova linea nazionale del Movimento: dalla figura di Giuseppe Conte alla scelta di allearsi con le altre forze politiche. Il Movimento 5 Stelle è inclusione, ma nella città di Modugno questo non accade. L'associazione modugnese mira ad una politica di "vecchio stampo", più vicina ad Alessandro Di Battista che alle idee di Giuseppe Conte. La mia attività politica non è finita: continuerò a battermi per le persone che mi hanno sostenuta alle ultime elezioni comunali.