Magrone prova a scuotere la coscienza di Catalano che non si dimette dalla carica di consigliere
'Auspicabile.un gesto di coraggio'
giovedì 11 ottobre 2018
21.41
In questi giorni Modugno Viva ha trattato la questione del rientro del consigliere di maggioranza di Francesco Catalano, sospeso con un provvedimento della procura, per via di un presunto caso di prostituzione minorile. Con il Consiglio Comunale di oggi Catalano ritorna in consiglio, essendo cessate le cause di sospensione dalla carica, spostandosi nel gruppo misto. A prendere la parola il sindaco Nicola Magrone che ha esposto la posizione della maggioranza iniziando con un excursus della vicenda. "Il problema è che c'è un procedimento penale nel quale Francesco Catalano risulta imputato e non più indagato – spiega il sindaco - Abbiamo provveduto a sospendere il Consigliere sempre dopo le determinazioni del Prefetto. Per quanto riguarda il dopo è intervenuta un'altra presa d'atto del giudice che abbiamo rinviato al prefetto il quale, non molto sicuro questa volta, ha interpellato in Ministero che ha sentenziato la reintegra. Questa la vicenda, ma è importante dire anche cosa ne deriva". Detto questo il Sindaco entra nel merito dell'opinione della maggioranza che, pur applicando la legge, non l'ha fatto di sua volontà. "Noi non siamo molto convinti di questa soluzione - afferma - abbiamo delle perplessità non imponibili al problema procedurale. La figura di un consigliere non è uguale alla figura di un cittadino qualunque, deve anche dare conto all'opinione pubblica. Noi non sappiamo come andranno le cosa ma c'è un problema di ragioni della comunità che hanno il diritto di essere rappresentati da persone al di fuori di ogni sospetto". Infine la richiesta di dimissioni volontarie da parte del consigliere. "A questo punto facciamo un appello serio, senza polemiche, da parte di tutta la maggioranza – conclude - affinché si dimetta, perché questo sarebbe un gesto e un contributo al rasserenamento dell'opinione pubblica e della cittadinanza. Dal punto di vista legale deve rientrare, ma non può far finta di non sapere che il suo ritorno crea un disagio. Ritengo che sia un gesto di coraggio quello di lasciarci liberi di ogni condizionamento e mi aspetto che il consigliere Francesco faccia questa dichiarazione che non è una dichiarazione di colpevolezza, ma un risolvere la situazione di disagio. Lo facciamo perchè vogliamo che Catalano torni alle sue funzioni nella sua interezza e non sfregiato da questo processo che è in corso da parecchio. Il nostro è un invito leale, corretto ed esplicito che facciamo anche al cospetto del consigliere ma, comunque, le ragioni della comunità devono prevalere su quelle del singolo. Sarebbe un gesto inedito in una giungla dove non si dimette nessuno e auspichiamo che Francesco possa dirci "io sono innocente ma mi ritiro e ci rivedremo qui".