Magrone: 'la puzza della Tersan è un problema per la citta''
Il sindaco partecipando all'incontro 'ci siamo rotti i polmoni'
giovedì 4 ottobre 2018
18.17
"La puzza di Tersan è diventata un problema drammatico a Modugno: una comunità intera è la prova di quel che diciamo, migliaia di persone sono i testimoni di questo dramma, che ormai è orrendo". Lo ha detto il Sindaco Magrone, intervenendo stasera, a Modugno, nella Sala Beatrice, Nella sede della Polizia Municipale di Modugno, alla riunione indetta dal Forum delle Associazioni e Comitati, contro l'insediamento dell'inceneritore Newo e di tutti gli impianti inquinanti.
All'incontro - aperto a tutti i Cittadini e Amministratori dei Comuni Interessati - hanno partecipato anche il vicesindaco di Modugno, Francesca Benedetto, e il consigliere comunale Antonio Armenise.
Il Sindaco ha parlato anche dell'attività che egli ha svolto - insieme con l'assessore Sciannimanico - nell'ambito del Consorzio Asi per giungere al blocco della cessione dei terreni dell'area industriale alla società Newo. Cessione che avrebbe consentito all'azienda di cominciare la costruzione dell'inceneritore, benché siano pendenti dinanzi al Tar i ricorsi delle amministrazioni comunali di Modugno e di Bari, di vari altri Comuni del circondario e della Città Metropolitana per evitare che l'inceneritore sia costruito, perdipiù con finanziamenti dati dalla Regione Puglia.
All'incontro - aperto a tutti i Cittadini e Amministratori dei Comuni Interessati - hanno partecipato anche il vicesindaco di Modugno, Francesca Benedetto, e il consigliere comunale Antonio Armenise.
Il Sindaco ha parlato anche dell'attività che egli ha svolto - insieme con l'assessore Sciannimanico - nell'ambito del Consorzio Asi per giungere al blocco della cessione dei terreni dell'area industriale alla società Newo. Cessione che avrebbe consentito all'azienda di cominciare la costruzione dell'inceneritore, benché siano pendenti dinanzi al Tar i ricorsi delle amministrazioni comunali di Modugno e di Bari, di vari altri Comuni del circondario e della Città Metropolitana per evitare che l'inceneritore sia costruito, perdipiù con finanziamenti dati dalla Regione Puglia.