Modugno conferisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre: "La democrazia non va violata"
Il sindaco Magrone in un'aula del consiglio comunale affollata nel Giorno della Memoria
lunedì 27 gennaio 2020
14.43
Questa mattina, il Consiglio Comunale ha conferito all'unanimità la cittadinanza onoraria di Modugno alla Senatrice a vita Liliana Segre, uno dei pochi deportati tornati vivi dalla terribile esperienza dei campi di sterminio nazisti.
Nell'illustrare la delibera proposta per annoverare tra i più illustri concittadini di Modugno una figura segnata dal portare in sé la memoria della tragedia della Shoah, il Sindaco Magrone si è soffermato a lungo sulle atrocità commesse durante il periodo della seconda guerra mondiale, sottolineando i meccanismi con i quali quelle stesse atrocità poterono compiersi in danno di uomini, donne e bambini che prima di essere massacrati furono privati, attraverso una serie di norme, della libertà di svolgere le loro più ordinarie attività sociali, professionali, finanche artistiche.
"Tutto è accaduto attraverso la manipolazione degli ordinamenti - ha detto Magrone in un'aula consiliare affollata oltre che dai consiglieri, da dipendenti del Comune, cittadini, ragazzi, dirigenti scolastici e docenti, tutti molto partecipi dell'iniziativa-. Le leggi razziali furono emanate per aiutare un regime totalitario a compiere quelle atrocità. Se oggi ci domandiamo da che cosa ci dobbiamo difendere, ebbene la risposta è che ci dobbiamo difendere dal non saper riconoscere gli indizi, le iniziative segnalatrici di un clima di violenza. Questi segnali si verificano ogni volta che la democrazia viene violata. Oggi, per esempio, non possiamo in alcun modo affermare che nel nostro paese ci sia una democrazia costituzionale realizzata. La memoria consiste nell'avere il coraggio di intervenire ogni volta che si colgono questi segnali, intervenire in nome della democrazia e del rispetto per la persona umana."
Nell'illustrare la delibera proposta per annoverare tra i più illustri concittadini di Modugno una figura segnata dal portare in sé la memoria della tragedia della Shoah, il Sindaco Magrone si è soffermato a lungo sulle atrocità commesse durante il periodo della seconda guerra mondiale, sottolineando i meccanismi con i quali quelle stesse atrocità poterono compiersi in danno di uomini, donne e bambini che prima di essere massacrati furono privati, attraverso una serie di norme, della libertà di svolgere le loro più ordinarie attività sociali, professionali, finanche artistiche.
"Tutto è accaduto attraverso la manipolazione degli ordinamenti - ha detto Magrone in un'aula consiliare affollata oltre che dai consiglieri, da dipendenti del Comune, cittadini, ragazzi, dirigenti scolastici e docenti, tutti molto partecipi dell'iniziativa-. Le leggi razziali furono emanate per aiutare un regime totalitario a compiere quelle atrocità. Se oggi ci domandiamo da che cosa ci dobbiamo difendere, ebbene la risposta è che ci dobbiamo difendere dal non saper riconoscere gli indizi, le iniziative segnalatrici di un clima di violenza. Questi segnali si verificano ogni volta che la democrazia viene violata. Oggi, per esempio, non possiamo in alcun modo affermare che nel nostro paese ci sia una democrazia costituzionale realizzata. La memoria consiste nell'avere il coraggio di intervenire ogni volta che si colgono questi segnali, intervenire in nome della democrazia e del rispetto per la persona umana."