La visita di Papa Francesco: 'Non sono riuscita a non piangere'
La testimonianza di una mamma
venerdì 20 aprile 2018
19.25
"Quando ho visto il Papa non sono riuscita a trattenere le lacrime". È la testimonianza di una giovane mamma, Maria Lucrezia Uva, che ha voluto condividere la sua esperienza della visita del Papa di questa mattina a Molfetta, ma anche il ruolo che la figura di Don Tonino Bello ha ricoperto nella sua vita.
Racconta che Don Tonino è stato non solo un vescovo, ma sopratutto quello che dovrebbe essere un prete. Un prete per tutti, un prete dei poveri, vicino alla gente e per la gente.
"Ho sentito una grande emozione quando ho visto passarmi davanti il Santo Padre – commenta ai nostri taccuini – è difficile da spiegare, ma è stato un misto di gioia e stupore. Questo Papa mi ricorda molto Don Tonino Bello, è un capo della Chiesa ma anche un uomo semplice che sa far sentire la sua vicinanza nonostante il ruolo che ricopre. Anche Don Tonino era così".
Molfetta ha accolto il Pontefice con tutto il calore che ha potuto sprigionare in questa calda mattinata di aprile. Ma il calore più grande è quello che ha emanato la folla festante quando ha salutato non solo uno dei papi più amati, ma anche quando ha voluto testimoniare l'orgoglio di essere stata testimonianza vivente del bene che un uomo semplice ha potuto fare con le piccole azioni.
"Al mio matrimonio ho voluto far suonare una delle canzoni che Don Tonino ha scritto "Un'ala di riserva" – racconta ancora Lucrezia – parla di rinascita, di perdono, di possibilità di risollevarsi con la forza che solo l'amore può creare. Con le poesie e le canzoni, Don Tonino Bello esprimeva il mondo di gioia che aveva nel cuore e che voleva che tutti condividessero. Era un uomo coraggioso, sempre in prima linea, e ci ha fatto comprendere, con il suo esempio, che la Chiesa non è quella dei crocifissi d'oro, ma della sofferenza, dell'impegno, dell'umiltà, dei crocifissi di legno".
Il processo di beatificazione del vescovo di Molfetta è stato già avviato ed è tutt'ora in corso, ma non ci sono dubbi sul fatto che tutta la cittadinanza esulterà di gioia quando sarà proclamato Beato.
Racconta che Don Tonino è stato non solo un vescovo, ma sopratutto quello che dovrebbe essere un prete. Un prete per tutti, un prete dei poveri, vicino alla gente e per la gente.
"Ho sentito una grande emozione quando ho visto passarmi davanti il Santo Padre – commenta ai nostri taccuini – è difficile da spiegare, ma è stato un misto di gioia e stupore. Questo Papa mi ricorda molto Don Tonino Bello, è un capo della Chiesa ma anche un uomo semplice che sa far sentire la sua vicinanza nonostante il ruolo che ricopre. Anche Don Tonino era così".
Molfetta ha accolto il Pontefice con tutto il calore che ha potuto sprigionare in questa calda mattinata di aprile. Ma il calore più grande è quello che ha emanato la folla festante quando ha salutato non solo uno dei papi più amati, ma anche quando ha voluto testimoniare l'orgoglio di essere stata testimonianza vivente del bene che un uomo semplice ha potuto fare con le piccole azioni.
"Al mio matrimonio ho voluto far suonare una delle canzoni che Don Tonino ha scritto "Un'ala di riserva" – racconta ancora Lucrezia – parla di rinascita, di perdono, di possibilità di risollevarsi con la forza che solo l'amore può creare. Con le poesie e le canzoni, Don Tonino Bello esprimeva il mondo di gioia che aveva nel cuore e che voleva che tutti condividessero. Era un uomo coraggioso, sempre in prima linea, e ci ha fatto comprendere, con il suo esempio, che la Chiesa non è quella dei crocifissi d'oro, ma della sofferenza, dell'impegno, dell'umiltà, dei crocifissi di legno".
Il processo di beatificazione del vescovo di Molfetta è stato già avviato ed è tutt'ora in corso, ma non ci sono dubbi sul fatto che tutta la cittadinanza esulterà di gioia quando sarà proclamato Beato.