L'orto sociale: da speranza per i tossicodipendenti ad abbandono

Lina Calluso(CamaLila): 'L'amministraZione non si occupa abbastanza del sociale'

martedì 21 agosto 2018 20.12
A cura di Roberta Marinelli
Orto Sociale, da speranza ad abbandono. Nel 2015 il Comune di Modugno, in collaborazione con l'Asl aveva inaugurato un progetto innovativo e sperimentale che avrebbe permesso ad alcuni ragazzi tossicodipendenti di poter fare un'esperienza pratica in un orto, coltivando prodotti che sarebbero stati messi in commercio. Legato a questo progetto, della durata di due anni, c'erano anche laboratori di manufatti con materiali riciclati e un progetto teatrale. Tutto bene fino al momento in cui, al termine della durata prevista, il progetto non è stato cancellato. A chiedersi che fine ha fatto l' orto sociale e a parlare di questo progetto finito male Lina Calluso, una delle responsabili dell'associazione "LIla" che ha curato l'iniziativa. " Il Comune di Modugno non si sta occupando abbastanza del sociale - afferma - Attualmente non c'è un progetto rivolto ai ragazzi affetti da HIV, e quello che doveva essere il fiore all'occhiello delle iniziative, sia perché per la prima volta vi partecipavano due enti, Comunque e Asl, sia perché volto al reinserimento dei ragazzi emarginati, è finito generando solo un orto morto". Continua poi spiegando che non ci sarebbe stato alcun motivo per chiudere il progetto, visti i risultati che si erano raggiunti. "Riuscivamo a vendere i nostri prodotti ad un negozio biologico del paese - spiega - i ragazzi avevano imparato a creare tavoli con i bancali e oggetti tessili con l'aiuto di esperti del settore. Collaboravamo con assistenti sociali e psicologi. Alla serata finale del progetto lo stesso sindaco Magrone ha partecipato verificando la risposta positiva che il progetto aveva avuto. Quando però abbiamo chiesto di poter continuare ci è stato risposto che ormai il progetto era concluso e non c'erano più fondi" Specifica, inoltre, che l'associazione "LIla" si era proposta di continuare il lavoro svolto, che comprendeva anche una web radio in collaborazione con i ragazzi della scuola Tommaso Fiore, in maniera gratuita allo scopo di guadagnare tempo per costituirsi in un'associazione e raperire fondi altrove. Ma il no dell'amministrazione sarebbe stato categorico. "Oggi incontro quegli stessi ragazzi che hanno creduto di poter avere una possibilità - commenta - sono delusi, amareggiati e soli. Spero che l'amministrazione si renda conto che Modugno non ha solo il problema dei rifiuti o delle piazze, ma che c'è tutta una difficoltà sociale che ha bisogno di essere ascoltata ed affrontata".