L'orto sociale: da speranza per i tossicodipendenti ad abbandono
Lina Calluso(CamaLila): 'L'amministraZione non si occupa abbastanza del sociale'
martedì 21 agosto 2018
20.12
Orto Sociale, da speranza ad abbandono. Nel 2015 il Comune di Modugno, in collaborazione con l'Asl aveva inaugurato un progetto innovativo e sperimentale che avrebbe permesso ad alcuni ragazzi tossicodipendenti di poter fare un'esperienza pratica in un orto, coltivando prodotti che sarebbero stati messi in commercio. Legato a questo progetto, della durata di due anni, c'erano anche laboratori di manufatti con materiali riciclati e un progetto teatrale. Tutto bene fino al momento in cui, al termine della durata prevista, il progetto non è stato cancellato. A chiedersi che fine ha fatto l' orto sociale e a parlare di questo progetto finito male Lina Calluso, una delle responsabili dell'associazione "LIla" che ha curato l'iniziativa. " Il Comune di Modugno non si sta occupando abbastanza del sociale - afferma - Attualmente non c'è un progetto rivolto ai ragazzi affetti da HIV, e quello che doveva essere il fiore all'occhiello delle iniziative, sia perché per la prima volta vi partecipavano due enti, Comunque e Asl, sia perché volto al reinserimento dei ragazzi emarginati, è finito generando solo un orto morto". Continua poi spiegando che non ci sarebbe stato alcun motivo per chiudere il progetto, visti i risultati che si erano raggiunti. "Riuscivamo a vendere i nostri prodotti ad un negozio biologico del paese - spiega - i ragazzi avevano imparato a creare tavoli con i bancali e oggetti tessili con l'aiuto di esperti del settore. Collaboravamo con assistenti sociali e psicologi. Alla serata finale del progetto lo stesso sindaco Magrone ha partecipato verificando la risposta positiva che il progetto aveva avuto. Quando però abbiamo chiesto di poter continuare ci è stato risposto che ormai il progetto era concluso e non c'erano più fondi" Specifica, inoltre, che l'associazione "LIla" si era proposta di continuare il lavoro svolto, che comprendeva anche una web radio in collaborazione con i ragazzi della scuola Tommaso Fiore, in maniera gratuita allo scopo di guadagnare tempo per costituirsi in un'associazione e raperire fondi altrove. Ma il no dell'amministrazione sarebbe stato categorico. "Oggi incontro quegli stessi ragazzi che hanno creduto di poter avere una possibilità - commenta - sono delusi, amareggiati e soli. Spero che l'amministrazione si renda conto che Modugno non ha solo il problema dei rifiuti o delle piazze, ma che c'è tutta una difficoltà sociale che ha bisogno di essere ascoltata ed affrontata".