Incendio all'ex Om a Modugno, l'amarezza dei lavoratori in attesa da 10 anni

Le fiamme hanno consumato la zona della guardiania, stando alla ricostruzione dei carabinieri si è trattato di un incidente

giovedì 25 febbraio 2021
A cura di La Redazione
Un incendio di natura accidentale ha interessato l'altra notte il capannone della ex Om Carrelli a Modugno. Stando ad una prima ricostruzione dei carabinieri l'incendio potrebbe essere stato causato da una sigaretta non spenta o da un fuoco acceso da qualche senza tetto, che potrebbe aver trovato riparo all'interno della costruzione, ormai "abbandonata" da 10 anni.

«Nei mesi passati – ha dichiarato ad Agi il sindaco Nicola Bonasia – abbiamo provveduto a servizi di portierato, ad installare dei new jersey per evitare che ci fossero fenomeni di saccheggiamenti con mezzi pesanti».

«I colpevoli morali di quanto accaduto - scrivono via Facebook alcuni ex Om - sono tutti quei soggetti che dovrebbero contribuire alla reindustrializzazione del sito e che sono tutti ancora seduti al loro posto, nonostante i ritardi burocratici di cui sono responsabili, senza dei quali forse tutto ciò non sarebbe accaduto. Secondo il protocollo d'intesa in questi giorni sarebbe dovuta partire la prima produzione, invece siamo ancora impantanati nel fango in cui bisogna farsi largo per avere i permessi per cominciare i lavori. Siamo indignati, addolorati ed arrabbiati, presto organizzeremo nuovamente iniziative di protesta contro un esercizio pubblico scandaloso a tutti i livelli».

Il protocollo firmato ormai due anni fa che avrebbe dovuto portare alla reindustrializzazione del sito è fermo al palo, e le assunzioni che avrebbero dovuto esserci prima a gennaio 2020 e poi nel 2021 sono ancora lontane. E i lavoratori sono stanchi di un tira e molla che va avanti ormai da ben 10 anni.

«È necessario – aggiunge Bonasia – concludere la procedura di autorizzazione in conferenza dei servizi per permettere con rapidità che ci sia l'inizio dei lavori e il rilascio del provvedimento autorizzativo. Lo dobbiamo a tutti i lavoratori, parliamo di quasi 150 persone, che attendono di essere ricollocati».