Halloween, è passata la festa. Tra polemica e non
In giro per le vie della città bambini e genitori
giovedì 1 novembre 2018
16.29
Anche quest'anno il 31 ottobre è passato e, come ogni anno, ha portato con sé polemiche. Halloween si o no? Festa o vandalismo? I social ieri erano pieni di immagini Pro e contro l'evento. I più accaniti detrattori sono coloro che vogliono difendere la tradizione e rivendicare l'ultimo giorno di ottobre come festa della luce e non come Halloween. Quella che molti definiscono un'americanata satanica è per altri una festa in maschera al pari del carnevale. Un po' dark, un po' mostruosa, ma comunque un momento per divertirsi e stare insieme. Pochi sanno che Halloween ha origini italianissime, viene infatti fatta risalire alla festa romana dedicata a Pomona - dea dei frutti e dei semi - o nella festa dei morti chiamata Parentalia Nell'840, sotto papa Gregorio IV, la Chiesa cattolica istituì ufficialmente la festa di Ognissanti per il 1º novembre: probabilmente questa scelta era intesa a creare una continuità col passato, sovrapponendo la nuova festività cristiana a quella più antica. Negli ultimi anni del secolo la festività di Halloween ha assunto carattere consumistico, con un oscuramento progressivo dei significati originari, ma non dimentichiamo che, ancora oggi, in alcuni paesi della Puglia i morti portano doni o dolcetti. Quindi perché mettere all'indice Halloween se Carnevale, una festa pagana contadina, è tollerato? Sicuramente grande peso sulla cattiva fama della fasta l'hanno gli "scherzetti" che, nelle mani di facinorosi e teppisti, diventano veri e propri atti vandalici. Uova lanciate contro i portoni, farina sparsa qua e là non sono elementi positivi, soprattutto per chi li subisce, senza considerare lo spreco per chi magari desidererebbe, non potendo, fare con quegli ingredienti una bella frittata. Comunque Halloween è passato e quest'anno, in tono minore rispetto agli altri anni. Molti più giovani mascherati nei locali o feste in casa e meno per le strade. Qualunque cosa si pensi a molti piace e forse, come per il Carnevale, bisogna imparare a prendersi poco sul serio.