Festa patronale, la Lega Modugno contro il Comune
«Neanche san Rocco e san Nicola stanno simpatici a questa Amministrazione»
sabato 20 luglio 2019
15.11
Tutti gli anni a settembre la città di Modugno festeggia i suoi patroni, san Rocco e san Nicola da Tolentino. Ogni anno i festeggiamenti si svolgono nell'arco di circa tre giorni con eventi di vario tipo. Ma stando a quanto denuncia la Lega Modugno l'Amministrazione comunale per scelta non partecipa all'organuzzazione scaricando il peso sulle spalle dei privati.
«Ogni anno, da secoli, si festeggiano a Modugno il Santo Patrono, Nicola ed il Santo Protettore, Rocco - scrivono in una nota - Ogni anno, i modugnesi, dedicano a questi Santi, oltre tutti i dovuti riti religiosi, anche, a margine, dei festeggiamenti consistenti in luminarie, musica suonata da bande, il luna park, i fuochi d'artificio. I festeggiamenti hanno mediamente una durata di tre giorni e attira, nel nostro paese, molti forestieri nonché i modugnesi trapiantati in Canada, nei paesi dell'America Latina, in Germania, in Svizzera. I comitati patronali, alternatisi nelle varie epoche, hanno sempre goduto delle varie offerte dei cittadini e dei contributi significativi del Comune. Nessuno ricorda data e amministrazione che decise di dedicare parte degli introiti rinvenienti dalla Fiera del Crocifisso al contributo comunale per l'allestimento dei festeggiamenti ai Patroni. Una consuetudine, occorre dirlo, seguita da tutte le amministrazioni e da tutti i sindaci di Modugno succedutisi negli anni. Dai governi democristiani a quelli socialisti, sino a quelli di centrodestra e di centrosinistra».
«Con il sindaco Magrone, notoriamente fautore di una rivoluzione gentile, la consuetudine si è arrestata - proseguono - Le motivazioni sono le stesse adottate per tutte le rinunce che questa Amministrazione ha scelto di tenere in tema di lavori di manutenzione ordinaria, di iniziative culturali, di interventi necessari alle varie criticità fisiologiche presentatesi in questi anni. Il tormentone giustificativo è stato l'aver dovuto far fronte a vecchi debiti rinvenienti dalle precedenti amministrazioni. Almeno quattro anni passati,tramite questa "distrazione di massa", a non realizzare nulla, se non l'indispensabilità che assicurasse la sopravvivenza. Quindi, niente contributi anche al Comitato Feste Patronali, se non il semplice "patrocinio", vuoto quanto tutto il vuoto da sempre dimostrato da questa compagine di vuoti a perdere».
«La realizzazione annuale di questa festa - concludono - così importante per Modugno, si basa solo sulle offerte dei cittadini e sulle sponsorizzazioni di quelle aziende che, pur penalizzate dalla crisi, continuano a garantire il loro supporto. E grazie, soprattutto, a chi organizza, pur tra mille difficoltà, il proseguo di una tradizione che qualcuno contrasta. Nonostante, il Comune di Modugno disponga di oltre 10milioni di €uro di Avanzo Libero. Anche gli amici di Tolentino ne sanno qualcosa».
«Ogni anno, da secoli, si festeggiano a Modugno il Santo Patrono, Nicola ed il Santo Protettore, Rocco - scrivono in una nota - Ogni anno, i modugnesi, dedicano a questi Santi, oltre tutti i dovuti riti religiosi, anche, a margine, dei festeggiamenti consistenti in luminarie, musica suonata da bande, il luna park, i fuochi d'artificio. I festeggiamenti hanno mediamente una durata di tre giorni e attira, nel nostro paese, molti forestieri nonché i modugnesi trapiantati in Canada, nei paesi dell'America Latina, in Germania, in Svizzera. I comitati patronali, alternatisi nelle varie epoche, hanno sempre goduto delle varie offerte dei cittadini e dei contributi significativi del Comune. Nessuno ricorda data e amministrazione che decise di dedicare parte degli introiti rinvenienti dalla Fiera del Crocifisso al contributo comunale per l'allestimento dei festeggiamenti ai Patroni. Una consuetudine, occorre dirlo, seguita da tutte le amministrazioni e da tutti i sindaci di Modugno succedutisi negli anni. Dai governi democristiani a quelli socialisti, sino a quelli di centrodestra e di centrosinistra».
«Con il sindaco Magrone, notoriamente fautore di una rivoluzione gentile, la consuetudine si è arrestata - proseguono - Le motivazioni sono le stesse adottate per tutte le rinunce che questa Amministrazione ha scelto di tenere in tema di lavori di manutenzione ordinaria, di iniziative culturali, di interventi necessari alle varie criticità fisiologiche presentatesi in questi anni. Il tormentone giustificativo è stato l'aver dovuto far fronte a vecchi debiti rinvenienti dalle precedenti amministrazioni. Almeno quattro anni passati,tramite questa "distrazione di massa", a non realizzare nulla, se non l'indispensabilità che assicurasse la sopravvivenza. Quindi, niente contributi anche al Comitato Feste Patronali, se non il semplice "patrocinio", vuoto quanto tutto il vuoto da sempre dimostrato da questa compagine di vuoti a perdere».
«La realizzazione annuale di questa festa - concludono - così importante per Modugno, si basa solo sulle offerte dei cittadini e sulle sponsorizzazioni di quelle aziende che, pur penalizzate dalla crisi, continuano a garantire il loro supporto. E grazie, soprattutto, a chi organizza, pur tra mille difficoltà, il proseguo di una tradizione che qualcuno contrasta. Nonostante, il Comune di Modugno disponga di oltre 10milioni di €uro di Avanzo Libero. Anche gli amici di Tolentino ne sanno qualcosa».