Dipendenti Transcom Modugno in sit-in a Bari, in 300 a rischio
I sindacati: «Siamo stanchi del gioco che l'azienda subentrante nell'appalto sta facendo sulle spalle dei lavoratori»
venerdì 25 ottobre 2019
22.21
Dipendenti Transcom Modugno in sit-in a Bari per far sentire la propria voce, dopo la rottura delle trattative e l'incertezza per il futuro in seguito alla cessione della commessa Inps.
«Questa mattina siamo scesi in piazza - dichiarano da Cgil Bari - sotto la sede regionale Inps, insieme ai tanti lavoratori del contact center Transcom di Modugno per sostenere la rivendicazione sindacale della categoria e attenzionare ad Inps, il più importante committente pubblico del paese, la questione occupazionale che rischia di mettere in discussione anche le professionalità acquisite dai lavoratori e dalle lavoratrici per molti anni impiegati sulla commessa. Inps non può ignorare le battaglie per il lavoro e per il territorio».
Anche i lavoratori in somministrazione, rappresentati da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, hanno scioperato insieme ai lavoratori diretti che operano sulla commessa Inps su tutto il territorio nazionale.
«A Bari sono ad oggi circa 300 i lavoratori e le lavoratrici in somministrazione che rischiano di vedersi negare la continuità occupazionale. Siamo stanchi del gioco che l'azienda subentrante nell'appalto sta facendo sulle spalle dei lavoratori. che già vivono in condizione di precarietà», dichiarano i segretari generali provinciali delle federazioni dei somministrati, Alessandro Castellana (Nidil) Elena De Matteis (Felsa) ed Angela Mattia (Uiltemp).
«Siamo determinati a proseguire questa fase di lotta finché non ci saranno certezze sul futuro di questi lavoratori e lavoratrici - proseguono i segretari regionali Maria Giorgia Vulcano (Nidil), Elena De Matteis (Felsa) e Luciano Zaurito (Uiltemp) - Non si può accettare il silenzio mediatico intorno ad una vicenda che interessa un servizio importantissimo per i cittadini, rendendo ancor più evidente le diseguaglianze territoriali che al Sud si vivono ogni giorno. Siamo stanchi di opportunità di lavoro mordi e fuggi che non restituiscono dignità né alle persone né ai territori. Chiediamo che anche le federazioni dei lavoratori in somministrazione siano immediatamente coinvolte nelle trattative nel cambio di appalto. Inps, alla luce del ruolo sociale che riveste come Istituto, deve assumere la responsabilità delle proprie scelte, nella consapevolezza di cosa vuole dire per una regione del Mezzogiorno la perdita di questi posti di lavoro. La grande adesione dei lavoratori e delle lavoratrici alla giornata di oggi grida giustizia e saremo all fianco fino a quando non si addiverrà ad un'intesa per la salvaguardia dell'occupazione e della sua qualità».
«Questa mattina siamo scesi in piazza - dichiarano da Cgil Bari - sotto la sede regionale Inps, insieme ai tanti lavoratori del contact center Transcom di Modugno per sostenere la rivendicazione sindacale della categoria e attenzionare ad Inps, il più importante committente pubblico del paese, la questione occupazionale che rischia di mettere in discussione anche le professionalità acquisite dai lavoratori e dalle lavoratrici per molti anni impiegati sulla commessa. Inps non può ignorare le battaglie per il lavoro e per il territorio».
Anche i lavoratori in somministrazione, rappresentati da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, hanno scioperato insieme ai lavoratori diretti che operano sulla commessa Inps su tutto il territorio nazionale.
«A Bari sono ad oggi circa 300 i lavoratori e le lavoratrici in somministrazione che rischiano di vedersi negare la continuità occupazionale. Siamo stanchi del gioco che l'azienda subentrante nell'appalto sta facendo sulle spalle dei lavoratori. che già vivono in condizione di precarietà», dichiarano i segretari generali provinciali delle federazioni dei somministrati, Alessandro Castellana (Nidil) Elena De Matteis (Felsa) ed Angela Mattia (Uiltemp).
«Siamo determinati a proseguire questa fase di lotta finché non ci saranno certezze sul futuro di questi lavoratori e lavoratrici - proseguono i segretari regionali Maria Giorgia Vulcano (Nidil), Elena De Matteis (Felsa) e Luciano Zaurito (Uiltemp) - Non si può accettare il silenzio mediatico intorno ad una vicenda che interessa un servizio importantissimo per i cittadini, rendendo ancor più evidente le diseguaglianze territoriali che al Sud si vivono ogni giorno. Siamo stanchi di opportunità di lavoro mordi e fuggi che non restituiscono dignità né alle persone né ai territori. Chiediamo che anche le federazioni dei lavoratori in somministrazione siano immediatamente coinvolte nelle trattative nel cambio di appalto. Inps, alla luce del ruolo sociale che riveste come Istituto, deve assumere la responsabilità delle proprie scelte, nella consapevolezza di cosa vuole dire per una regione del Mezzogiorno la perdita di questi posti di lavoro. La grande adesione dei lavoratori e delle lavoratrici alla giornata di oggi grida giustizia e saremo all fianco fino a quando non si addiverrà ad un'intesa per la salvaguardia dell'occupazione e della sua qualità».