Differenziata, premiati i Comuni ricicloni

Modugno supera il 70%

mercoledì 20 dicembre 2017 15.56
Modugno tra i comuni ricicloni. E' con altre 30 amministrazioni che potranno affiggere nelle stanze dei vari palazzi di città la pergamena di Comune Ricilcone, l'ambito premio conferito dall'associazione ambientalista. A quelli che raggiungono il vertice della classifica con la media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% registrata nel 2016 e nei primi nove mesi del 2017, si aggiungono altri cinquantatré Comuni che si sono messi sulla buona strada (per un totale di 84 esempi virtuosi o potenzialmente tali), ricevendo menzioni speciali da Legambiente per gli impegni profusi.
Il lavoro da fare, però, è ancora tanto. Come sottolinea Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, «La vicina Campania è stata premiata con oltre 260 Comuni Ricicloni», quindi per la Puglia si tratta di un miglioramento netto, ma che ancora non fa strabuzzare gli occhi. Se, infatti, la media percentuale regionale di raccolta differenziata è salita dal 12,3% al 41,5%, oltre il 50% dei rifiuti urbani prodotti finisce ancora in discarica. Per questo, fanno sapere da Legambiente, «È necessario che la Regione Puglia, nella revisione del piano regionale dei rifiuti, tenga conto degli obiettivi del pacchetto dell'economia circolare, puntando su un nuovo sistema di premialità e penalità che incentivi la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti».

Una sfida che la Regione Puglia intende raccogliere e portare fino in fondo, come spiega l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente Filippo Caracciolo a margine della presentazione: «Stiamo preparando una legge conforme a quelle che sono le disposizioni della Comunità Europea; al momento in Italia la sola Emilia Romagna si è dotata di una legge che metta a regime l'economia circolare. Dal canto suo, la Regione Puglia ha iniziato una campagna di ascolto presso i singoli territori, che termina oggi con l'incontro tra sindaci, associazioni di categoria e stakeholder interessati. Con questa nuova legge, infatti, cambierà radicalmente l'approccio al rifiuto: non più un'economia lineare, ma un'economia circolare intesa come riutilizzo del materiale riciclato. Da questo ascolto, che abbiamo iniziato con il Piano Regionale dei Rifiuti, nasce la nostra nuova scommessa, che riguarda l'impiantistica a più riprese domandataci dai sindaci. Si tratta di uno step di fondamentale importanza per non vanificare i sacrifici dei cittadini, egregiamente enumerati da Legambiente, in termini di raccolta differenziata e chiusura del ciclo dei rifiuti, e per consentire alle singole amministrazioni locali di non andare in affanno».

L'altra partita si gioca sul terreno della tassazione: in molti casi, infatti, a impegno e sacrificio dal punto di vista dell'ambiente non corrisponde un adeguato alleggerimento della pressione fiscale che grava sui cittadini. «Stiamo provando - prosegue Caracciolo - non soltanto a mettere al riparo i cittadini da qualsiasi aumento di tasse, ma soprattutto stiamo studiando modelli di premialità nei confronti dei comuni proprio per evitare che i cittadini subiscano la beffa di un aumento sulla tassa dopo i tanti sacrifici fatti per raccogliere correttamente i rifiuti».

Tra le città capoluogo, si confermano modelli virtuosi i comuni di Barletta e Andria, rispettivamente con il 69,9% e il 65,5%, sebbene salga vertiginosamente il rendimento di Brindisi, che ha visto impennarsi i propri numeri dopo l'estensione su tutto il territorio comunale del porta a porta. Ancora lontana dal vertice la città di Bari (37% insieme a Lecce), ma anche qui i miglioramenti sono più che sensibili e sono dovuti ai primi, positivi, passi mossi dall'amministrazione Decaro con la sperimentazione del porta a porta nella zona nord della città. Chiude, invece, la classifica la città di Taranto con il 16,3% di raccolta differenziata.