Crisi Bosch, ieri mattina incontro in Comune a Modugno
Al tavolo organizzato da Fim Cisl erano presenti il sindaco Bonasia e il vicesindaco Montebruno
mercoledì 2 febbraio 2022
10.39
Si è tenuto ieri mattina nella sala Beatrice Romita del Comune di Modugno, un incontro tra i vertici Fim Cisl regionali e i lavoratori per definire una linea d'azione comune in merito alla previsione dello stabilimento Bosch di Bari di 700 esuberi (su 1700 dipendenti) nei prossimi 5 anni. Un annuncio che fa di Bari anche la prima crisi aziendale in Italia causata dal passaggio all'auto elettrica: Il punto di snodo è nella specializzazione e riconversione produttiva dello stabilimento.
Al tavolo di discussione, organizzato da Fim-Cisl, hanno partecipato Nicola Bonasia Sindaco di Modugno, il vicesindaco, Beppe Montebruno, il consigliere comunale e rappresentante RSU Fim-Cisl, Vincenzo Scelsi, il segretario generale Fim Cisl Bari, Donato Pascazio e altri rappresentanti sindacali.
«Il sito Bosch di Bari ha dato molto al territorio in termini di occupazione e di crescita - ha spiegato Donato Pascazio. - È indubbio, altresì, che come lavoratori siamo stati sempre corretti e leali in questi anni per soddisfare tutti gli obiettivi aziendali. Prevedere 700 esuberi in 5 anni significa dare un colpo devastante al nostro territorio». Il segretario Fim-Cisl ha poi spiegato quali sono le proposte del sindacato: «È necessario prevedere due linee di intervento: la prima è interna al Gruppo Bosch per attuare modalità di solidarietà interna al gruppo, con la possibilità di valutare le produzioni in eccesso in altri siti, per allocarli presso lo stabilimento di Bari. La seconda, invece, coinvolge il governo italiano e il MISE in modo tale da agevolare la riconversione industriale e garantire il futuro allo stabilimento di Bari e agli oltre 1700 lavoratori«.
In questo senso, una mano potrebbe venire dalle risorse del PNRR da destinare a transizione energetica e mobilità: "Il sistema Italia deve essere pronto a questo cambiamento repentino nel settore automotive e finanziare la riconversione a tutte le grandi aziende del settore - ha concluso Pascazio -. È in ballo il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie".
Grande solidarietà e condivisione da parte del sindaco Bonasia che ha fatto sapere a tutti i lavoratori che si tratta di "una battaglia che affronteremo insieme fino alla fine: è una vertenza che mai avremmo voluto vivere ma che riguarda l'anima del nostro territorio. Se si pensa alla zona industriale della nostra città - ha continuato - non si può che pensare alla Bosch. È il primo vero banco di prova del Paese Italia nel recepire fattivamente quel processo di trasformazione verso il green.
Dobbiamo essere forti e tenere duro, dobbiamo essere pronti a battere i pugni sul tavolo per sostenere le nostre ragioni. Siamo e saremo al vostro fianco sia negli atti formali che fisicamente".
Al tavolo di discussione, organizzato da Fim-Cisl, hanno partecipato Nicola Bonasia Sindaco di Modugno, il vicesindaco, Beppe Montebruno, il consigliere comunale e rappresentante RSU Fim-Cisl, Vincenzo Scelsi, il segretario generale Fim Cisl Bari, Donato Pascazio e altri rappresentanti sindacali.
«Il sito Bosch di Bari ha dato molto al territorio in termini di occupazione e di crescita - ha spiegato Donato Pascazio. - È indubbio, altresì, che come lavoratori siamo stati sempre corretti e leali in questi anni per soddisfare tutti gli obiettivi aziendali. Prevedere 700 esuberi in 5 anni significa dare un colpo devastante al nostro territorio». Il segretario Fim-Cisl ha poi spiegato quali sono le proposte del sindacato: «È necessario prevedere due linee di intervento: la prima è interna al Gruppo Bosch per attuare modalità di solidarietà interna al gruppo, con la possibilità di valutare le produzioni in eccesso in altri siti, per allocarli presso lo stabilimento di Bari. La seconda, invece, coinvolge il governo italiano e il MISE in modo tale da agevolare la riconversione industriale e garantire il futuro allo stabilimento di Bari e agli oltre 1700 lavoratori«.
In questo senso, una mano potrebbe venire dalle risorse del PNRR da destinare a transizione energetica e mobilità: "Il sistema Italia deve essere pronto a questo cambiamento repentino nel settore automotive e finanziare la riconversione a tutte le grandi aziende del settore - ha concluso Pascazio -. È in ballo il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie".
Grande solidarietà e condivisione da parte del sindaco Bonasia che ha fatto sapere a tutti i lavoratori che si tratta di "una battaglia che affronteremo insieme fino alla fine: è una vertenza che mai avremmo voluto vivere ma che riguarda l'anima del nostro territorio. Se si pensa alla zona industriale della nostra città - ha continuato - non si può che pensare alla Bosch. È il primo vero banco di prova del Paese Italia nel recepire fattivamente quel processo di trasformazione verso il green.
Dobbiamo essere forti e tenere duro, dobbiamo essere pronti a battere i pugni sul tavolo per sostenere le nostre ragioni. Siamo e saremo al vostro fianco sia negli atti formali che fisicamente".