Consulta giovanile, Lega Salvini: 'diversivo per illusi'
Nessun criterio e spuntano i soliti noti?
mercoledì 5 febbraio 2020
19.55
Dalla Lega Salvini riceviamo e pubblichiamo:
"Appena ieri la notizia. Costituita la Consulta delle Associazioni. In realtà, nulla di trascendentale. E' una delle tante creazioni di una certa sinistra che ha imperato per anni. Far credere al popolo di poter partecipare alle azioni di un governo. Un diversivo per tenere impegnati un manipolo di illusi. Propositori di idee che non vedranno mai la luce. Ma conta, almeno per alcuni, esserci. Poter dire di farne parte. Così, la democrazia è salva. Con le grasse risate di chi poi agisce come vuole e realizza ciò che più gli aggrada. il nepotismo deve pure avere un senso pratico. E le relazioni devono pur produrre un valore aggiunto.
A fine legislatura, con le macerie a vista, i corpi esanimi di disertori della rivoluzione su strade sterrate, mentre fervono matrimoni riparatori, spunta la notizia. Poi, leggi chi occuperà gli scanni del consultorio. Quello, quello, quello e, vivaddio, anche l'ultimo arrivato, che ormai ci sta, ha giurato la propria appartenenza alla causa dei giusti. Una composizione democratica di prestatori d'opera ligi al supremo comando, alla Carta massima, alla Familia.
Non ti aspetteresti che colui che ne propose l'istituzione, quando era molto più giovane, appena un ragazzo, ne rivendichi la paternità e resti offeso della mancata menzione ai posteri, neanche un minimo riguardo al nome, al sudore versato per la redazione della proposta, neanche uno straccio di umano riconoscimento, una prova di rispetto, che cacchio! proprio niente. Che scena commovente! Il padre che lotta per rimarcare la propria partenità.
Signori, ogni misura è colma. E' quando prendi atto dell'esistenza di certa gente e dello spessore intellettuale con il quale agiscono che ti rendi conto delle concause dello scempio di questi ultimi sette anni. Ti spieghi perchè un normale funzionario dello stato ha potuto tenere una città in una mano, amministrandola alla stessa maniera di un gioco da tavolo".
"Appena ieri la notizia. Costituita la Consulta delle Associazioni. In realtà, nulla di trascendentale. E' una delle tante creazioni di una certa sinistra che ha imperato per anni. Far credere al popolo di poter partecipare alle azioni di un governo. Un diversivo per tenere impegnati un manipolo di illusi. Propositori di idee che non vedranno mai la luce. Ma conta, almeno per alcuni, esserci. Poter dire di farne parte. Così, la democrazia è salva. Con le grasse risate di chi poi agisce come vuole e realizza ciò che più gli aggrada. il nepotismo deve pure avere un senso pratico. E le relazioni devono pur produrre un valore aggiunto.
A fine legislatura, con le macerie a vista, i corpi esanimi di disertori della rivoluzione su strade sterrate, mentre fervono matrimoni riparatori, spunta la notizia. Poi, leggi chi occuperà gli scanni del consultorio. Quello, quello, quello e, vivaddio, anche l'ultimo arrivato, che ormai ci sta, ha giurato la propria appartenenza alla causa dei giusti. Una composizione democratica di prestatori d'opera ligi al supremo comando, alla Carta massima, alla Familia.
Non ti aspetteresti che colui che ne propose l'istituzione, quando era molto più giovane, appena un ragazzo, ne rivendichi la paternità e resti offeso della mancata menzione ai posteri, neanche un minimo riguardo al nome, al sudore versato per la redazione della proposta, neanche uno straccio di umano riconoscimento, una prova di rispetto, che cacchio! proprio niente. Che scena commovente! Il padre che lotta per rimarcare la propria partenità.
Signori, ogni misura è colma. E' quando prendi atto dell'esistenza di certa gente e dello spessore intellettuale con il quale agiscono che ti rendi conto delle concause dello scempio di questi ultimi sette anni. Ti spieghi perchè un normale funzionario dello stato ha potuto tenere una città in una mano, amministrandola alla stessa maniera di un gioco da tavolo".