Arresti a Modugno, Lattanzio (M5S): «Educazione all'antimafia sociale parta dai minori»
Il deputato pentastellato da sempre impegnato nel settore dice la sua su quanto accaduto ieri in città
mercoledì 15 maggio 2019
13.53
Dopo gli arresti di ieri a Modugno sono diversi i commenti di esponenti della politica locale e barese in merito. Al riguardo è intervenuto anche il deputato pentastellato di Bari, Paolo Lattanzio, da sempre impegnato nell'antimafia.
«Nelle ultime ore i carabinieri di Modugno, guidati dalla Direzione Distrettuale Antimafia - dichiara - hanno messo sotto scacco i clan Diomede e Capriati. 32 persone sono state arrestate per traffico di droga. Tra queste anche 5 minori, che venivano utilizzati dai clan come spacciatori. Altri 9 minori sono stati allontanati dal nucleo familiare e affidati a parenti, dopo che entrambi i genitori sono stati arrestati».
«Questa misura, sebbene dolorosissima, si basa su un presupposto logico e legittimo - prosegue Lattanzio - la famiglia mafiosa viene equiparata a una famiglia abusante. Pertanto, laddove si presenta una fattispecie di maltrattamento fisico e/o psicologico da parte della famiglia nei confronti di un minore, quest'ultimo viene allontanato. L'obiettivo è ovviamente proteggere e tutelare i minori, sulla base dei diritti espressi dalla Convenzione Onu».
«La presenza dei minori, che in questa vicenda assumono da un lato il ruolo di baby criminali e dall'altro quello di vittime, è in ogni caso agghiacciante - conclude - La vicinanza dei ragazzi ai clan mafiosi è sempre più forte; dobbiamo spezzare questo legame e questa attrazione, costruendo alternative valide per le nuove generazioni. E dobbiamo iniziare il percorso di educazione alla legalità e di antimafia sociale proprio dai minori e con i minori».
«Nelle ultime ore i carabinieri di Modugno, guidati dalla Direzione Distrettuale Antimafia - dichiara - hanno messo sotto scacco i clan Diomede e Capriati. 32 persone sono state arrestate per traffico di droga. Tra queste anche 5 minori, che venivano utilizzati dai clan come spacciatori. Altri 9 minori sono stati allontanati dal nucleo familiare e affidati a parenti, dopo che entrambi i genitori sono stati arrestati».
«Questa misura, sebbene dolorosissima, si basa su un presupposto logico e legittimo - prosegue Lattanzio - la famiglia mafiosa viene equiparata a una famiglia abusante. Pertanto, laddove si presenta una fattispecie di maltrattamento fisico e/o psicologico da parte della famiglia nei confronti di un minore, quest'ultimo viene allontanato. L'obiettivo è ovviamente proteggere e tutelare i minori, sulla base dei diritti espressi dalla Convenzione Onu».
«La presenza dei minori, che in questa vicenda assumono da un lato il ruolo di baby criminali e dall'altro quello di vittime, è in ogni caso agghiacciante - conclude - La vicinanza dei ragazzi ai clan mafiosi è sempre più forte; dobbiamo spezzare questo legame e questa attrazione, costruendo alternative valide per le nuove generazioni. E dobbiamo iniziare il percorso di educazione alla legalità e di antimafia sociale proprio dai minori e con i minori».