Approvato il Bilancio di previsione ma Magrone non ha più la maggioranza
Seduta fiume con Panettella, DelZotti, Maiullari e Priore che di fatto mollano il primo cittadino
venerdì 5 giugno 2020
12.28
Un bilancio tecnico: il Consiglio comunale licenzia il previsionale da 400 mila euro, ma il sindaco Magrone perde la maggioranza. È la conclusione di una seduta cominciata in mattinata e conclusasi dodici ore dopo con l'ok unanime al corposo documento. Documento fatto di emendamenti e subemendamenti. Di domande e di altrettante risposte. Di botta e risposta. Sullo sfondo la necessità di soddisfare i bisogni della comunità modugnese da un punto di vista sociale ed.economico. Alla fine hanno prevalso il buon senso e la condivisione: gli emendamenti del gruppo Modugno col cuore, di Cramarossa, Bonasia e degli 11 della maggioranza sono stati tutti rimodulati in un unico documento modificato e riscritto insieme. Diventato esecutivo senza (nonostante non fosse obbligatoria) la dichiarazione di voto.
Di fatto il sindaco Magrone ha concluso il suo mandato ( anche se prorogato per l'emergenza Covid fino alle elezioni d'autunno) e non ha più una maggioranza con i quattro consiglieri Panettella, Del Zotti, Maiullari e Priore (oggi Modugno col cuore) che con i fatti, in aula, hanno dimostrato di non sposare più il progetto di cinque anni fa. Una frattura sempre più insanabile cominciata con la revoca di Antonio Alfonsi assessore ai Servizi Sociali.
Durante il Consiglio, sono state evidenti le fratture tra i banchi della minoranza. Da un lato Cramarossa, candidato sindaco (appoggiato da Clementini, Vasile e Vitucci) e dall'altro Nicola Bonasia candidato sindaco (con Barile, Massarelli e Sciannimanico). Il primo ha parlato di "bilancio di fine mandato. Ordinario. Senza futuro" e soltanto alla fine, dopo l'appello alla condivisione e unità di tutta l'assise, riscrivendo a poi mani il documento parla di una bella pagina di 'politica istituzionale". Per Bonasia hanno prevalso "il senso di responsabilità e di condivisione. Il Covid ci ha messo di fronte ad una necessità: andare oltre per il bene di questa città. I nostri emendamenti su morosità incolpevole e diritto al lavoro sono stati accolti".
Tra i principali provvedimenti: il "Fondo di solidarietà per il commercio e la piccola impresa - covid 19" (da 400 mila euro) con bonus a fondo perduto; stanziamento di maggiori spese per circa 200.000 euro per la sanificazione delle strutture e per i servizi sociali (oltre ad 89 mila euro per gli interventi urgenti ed indifferibili di protezione sociale); copertura (con circa 535 mila euro) della perdita stimata delle entrate (addizionale comunale, Tosap, sanzioni stradali, ecc) senza aggravi per la collettività; accantonamento di circa 500 mila euro a fondo di riserva; incremento del fondo per la morosità incolpevole (20 mila euro); esenzioni sulla Tosap per le attività danneggiate da emergenza Coronavirus; riduzione della tassa rifiuti (tarip) con circa 309mila per coprire (e non porre a carico della collettività) la riduzione della parte variabile delle utenze non domestiche danneggiate dal Covid; spostamento delle scadenze per il pagamento dei tributi (30 settembre prima rata imu, 16 ottobre e 16 gennaio rate tari). I fondi utilizzati rinvengono dal bilancio autonomo del Comune di Modugno, dai trasferimenti dallo Stato e dalla Regione Puglia.
Di fatto il sindaco Magrone ha concluso il suo mandato ( anche se prorogato per l'emergenza Covid fino alle elezioni d'autunno) e non ha più una maggioranza con i quattro consiglieri Panettella, Del Zotti, Maiullari e Priore (oggi Modugno col cuore) che con i fatti, in aula, hanno dimostrato di non sposare più il progetto di cinque anni fa. Una frattura sempre più insanabile cominciata con la revoca di Antonio Alfonsi assessore ai Servizi Sociali.
Durante il Consiglio, sono state evidenti le fratture tra i banchi della minoranza. Da un lato Cramarossa, candidato sindaco (appoggiato da Clementini, Vasile e Vitucci) e dall'altro Nicola Bonasia candidato sindaco (con Barile, Massarelli e Sciannimanico). Il primo ha parlato di "bilancio di fine mandato. Ordinario. Senza futuro" e soltanto alla fine, dopo l'appello alla condivisione e unità di tutta l'assise, riscrivendo a poi mani il documento parla di una bella pagina di 'politica istituzionale". Per Bonasia hanno prevalso "il senso di responsabilità e di condivisione. Il Covid ci ha messo di fronte ad una necessità: andare oltre per il bene di questa città. I nostri emendamenti su morosità incolpevole e diritto al lavoro sono stati accolti".
Tra i principali provvedimenti: il "Fondo di solidarietà per il commercio e la piccola impresa - covid 19" (da 400 mila euro) con bonus a fondo perduto; stanziamento di maggiori spese per circa 200.000 euro per la sanificazione delle strutture e per i servizi sociali (oltre ad 89 mila euro per gli interventi urgenti ed indifferibili di protezione sociale); copertura (con circa 535 mila euro) della perdita stimata delle entrate (addizionale comunale, Tosap, sanzioni stradali, ecc) senza aggravi per la collettività; accantonamento di circa 500 mila euro a fondo di riserva; incremento del fondo per la morosità incolpevole (20 mila euro); esenzioni sulla Tosap per le attività danneggiate da emergenza Coronavirus; riduzione della tassa rifiuti (tarip) con circa 309mila per coprire (e non porre a carico della collettività) la riduzione della parte variabile delle utenze non domestiche danneggiate dal Covid; spostamento delle scadenze per il pagamento dei tributi (30 settembre prima rata imu, 16 ottobre e 16 gennaio rate tari). I fondi utilizzati rinvengono dal bilancio autonomo del Comune di Modugno, dai trasferimenti dallo Stato e dalla Regione Puglia.