Anche l'Asi ricorre contro la Newo
Accolta la tesi del sindaco Magrone
venerdì 5 ottobre 2018
14.58
Il Consorzio per l'Area Industriale Bari-Modugno aderirà ai ricorsi dei Comuni impegnati contro l'insediamento dell'inceneritore della Newo SpA in territorio di Bari a ridosso dell'abitato modugnese.
Il Consiglio di Amministrazione dell'Asi ha condiviso amaggioranza una proposta fatta oggi da Nicola Magrone (membro del CdA dalla primavera del 2017) per rafforzare la posizione dei Comuni che hanno presentato ricorso contro l'autorizzazione concessa dalla Regione alla Newo, costituendosi come un vero e proprio fronte del NO all'inceneritore. Tecnicamente il Consorzio Asi interverrà ad adiuvandum nei ricorsi al Tar Puglia avanzati dal Comune di Modugno, dagli altri sei comuni che compongono l'Aro Ba2 (Binetto, Bitetto, Bitritto, Giovinazzo, Palo del Colle e Sannicandro di Bari), dallo stesso Aro Ba2 quale ente sovraordinato, e dal Comune di Bari. I ricorsi chiedono l'annullamento dell'Autorizzazione Integrata Ambientale concessa a inizio 2018 dalla Regione Puglia al progetto Newo che prevede la costruzione di un impianto di co-incenerimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in via Corigliano nella Zona Industriale Bari-Modugno.
Doppio successo dunque, nell'arco di una settimana, conseguito in sede Asi, dalle comunità che si oppongono alla costruzione dell'inceneritore. Lo scorso venerdì, 28 settembre, infatti l'Assemblea dei Soci del Consorzio Asi, chiamata a pronunciarsi sulla cessione definitva del suolo alla Newo, aveva sposato all'unanimità la tesi del Comune di Modugno – sostenuta in assemblea dall'Assessore alle Attività Produttive Danilo Sciannimanico, delegato dal Sindaco Magrone - secondo la quale quel suolo dell'area industriale non doveva essere ceduto proprio in considerazione dei ricorsi al Tar dei comuni sopra elencati e del ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato dal Comune di Bitonto.
La decisione di oggi del Consiglio di Amministrazione dell'Asi segnala vistosamente il cambiamento radicale e una svolta nella rivendicazione da parte dell'Ente del ruolo anche politico da anni sostanzialmente sottovalutato: quello di garantire equilibrio e rispetto del mondo del lavoro, da tempo ignorato, e la difesa dell'ambiente.
Il Consiglio di Amministrazione dell'Asi ha condiviso amaggioranza una proposta fatta oggi da Nicola Magrone (membro del CdA dalla primavera del 2017) per rafforzare la posizione dei Comuni che hanno presentato ricorso contro l'autorizzazione concessa dalla Regione alla Newo, costituendosi come un vero e proprio fronte del NO all'inceneritore. Tecnicamente il Consorzio Asi interverrà ad adiuvandum nei ricorsi al Tar Puglia avanzati dal Comune di Modugno, dagli altri sei comuni che compongono l'Aro Ba2 (Binetto, Bitetto, Bitritto, Giovinazzo, Palo del Colle e Sannicandro di Bari), dallo stesso Aro Ba2 quale ente sovraordinato, e dal Comune di Bari. I ricorsi chiedono l'annullamento dell'Autorizzazione Integrata Ambientale concessa a inizio 2018 dalla Regione Puglia al progetto Newo che prevede la costruzione di un impianto di co-incenerimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in via Corigliano nella Zona Industriale Bari-Modugno.
Doppio successo dunque, nell'arco di una settimana, conseguito in sede Asi, dalle comunità che si oppongono alla costruzione dell'inceneritore. Lo scorso venerdì, 28 settembre, infatti l'Assemblea dei Soci del Consorzio Asi, chiamata a pronunciarsi sulla cessione definitva del suolo alla Newo, aveva sposato all'unanimità la tesi del Comune di Modugno – sostenuta in assemblea dall'Assessore alle Attività Produttive Danilo Sciannimanico, delegato dal Sindaco Magrone - secondo la quale quel suolo dell'area industriale non doveva essere ceduto proprio in considerazione dei ricorsi al Tar dei comuni sopra elencati e del ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato dal Comune di Bitonto.
La decisione di oggi del Consiglio di Amministrazione dell'Asi segnala vistosamente il cambiamento radicale e una svolta nella rivendicazione da parte dell'Ente del ruolo anche politico da anni sostanzialmente sottovalutato: quello di garantire equilibrio e rispetto del mondo del lavoro, da tempo ignorato, e la difesa dell'ambiente.