Ampliamento screening per tumore al colon, «continuiamo sulla strada della prevenzione»
La nota del consigliere regionale e presidente del gruppo Pd, Filippo Caracciolo
martedì 15 marzo 2022
12.11
"La prevenzione è l'arma più potente di cui disponiamo per prevenire il rischio tumorale. Dopo l'ampliamento dello screening per il tumore alla mammella, il gruppo Pd ha presentato una proposta di legge analoga per il tumore al colon". Così, il consigliere regionale e presidente del gruppo Pd, Filippo Caracciolo.
"Grazie a questa proposta di legge - spiega il consigliere - la classe di età dello screening passerà dall'attuale 50-59 a 45-75. Sarà prescritto l'invito a tutti a superare le estensioni medie sotto il 50 per cento (pena la decadenza dei Dg delle Asl), oltre all'introduzione gratuita dei test genetici e la sorveglianza clinico-strumentale per forme tumorali eredo-familiari. Attualmente il programma di screening primario, consistente dell'individuazione di sangue occulto nelle feci, è riservato alla popolazione di età compresa tra 50 e 69 anni. Studi recenti, tuttavia, consigliano di anticipare il test alle classi d'età da 45 anni e sino a 75esimo anno d'età. Il tumore colorettale rappresenta nei Paesi occidentali la terza causa di neoplasia e la seconda/terza causa di morte per cancro, sia nei maschi che nelle femmine. L'individuazione di lesioni precancerose rappresenta dunque un elemento di una favorevole diagnosi precoce".
"Potenziando il programma di screening - spiega Caracciolo - si compie uno sforzo importante nella direzione della prevenzione e, per questo motivo, si devono definire le responsabilità in caso di mancato rispetto degli obiettivi. Inadempienze in tal senso rappresentano un rilevante fattore di perdita di vite umane e di riduzione dell'efficacia dei programmi. Di conseguenza si arriverà alla decadenza del direttore generale Asl, qualora gli inviti non vengano portati a termine nei confronti di tutta la popolazione bersaglio".
"La Regione Puglia - conclude il capogruppo Pd - prosegue nella sua battaglia contro il cancro, puntando in maniera decisa sulla strada della prevenzione".
"Grazie a questa proposta di legge - spiega il consigliere - la classe di età dello screening passerà dall'attuale 50-59 a 45-75. Sarà prescritto l'invito a tutti a superare le estensioni medie sotto il 50 per cento (pena la decadenza dei Dg delle Asl), oltre all'introduzione gratuita dei test genetici e la sorveglianza clinico-strumentale per forme tumorali eredo-familiari. Attualmente il programma di screening primario, consistente dell'individuazione di sangue occulto nelle feci, è riservato alla popolazione di età compresa tra 50 e 69 anni. Studi recenti, tuttavia, consigliano di anticipare il test alle classi d'età da 45 anni e sino a 75esimo anno d'età. Il tumore colorettale rappresenta nei Paesi occidentali la terza causa di neoplasia e la seconda/terza causa di morte per cancro, sia nei maschi che nelle femmine. L'individuazione di lesioni precancerose rappresenta dunque un elemento di una favorevole diagnosi precoce".
"Potenziando il programma di screening - spiega Caracciolo - si compie uno sforzo importante nella direzione della prevenzione e, per questo motivo, si devono definire le responsabilità in caso di mancato rispetto degli obiettivi. Inadempienze in tal senso rappresentano un rilevante fattore di perdita di vite umane e di riduzione dell'efficacia dei programmi. Di conseguenza si arriverà alla decadenza del direttore generale Asl, qualora gli inviti non vengano portati a termine nei confronti di tutta la popolazione bersaglio".
"La Regione Puglia - conclude il capogruppo Pd - prosegue nella sua battaglia contro il cancro, puntando in maniera decisa sulla strada della prevenzione".