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Attualità

Magrone e la difesa dell'ambiente. Senza se e contro tutti

Ha anche intitolato una piazza ad un bambino morto di cancro a Taranto

Il sindaco Nicola Magrone sara' ricordato anche per le sue battaglie ambientali. Quella contro l'inceneritore e' l'ultima in ordine di tempo. Il Comune di Modugno è il primo in Italia a dedicare uno spazio pubblico al piccolo Lorenzo, diventato simbolo delle comunità in lotta contro l'inquinamento ambientale il 17 agosto del 2012. Quel giorno, infatti, il suo papà Mauro si presentò ad una manifestazione mostrando su di un cartellone una foto del piccolo intubato su un lettino di rianimazione. «Mostrando la foto di Lorenzo - spiega Mauro - volevo mostrare in quel modo cosa l'inquinamento provoca alle persone, ai bambini e alle loro famiglie'.
C'e' stata poi la questione Ecofuel. Per lo stabilimento Ecofuel Apulia – che intendeva produrre idrocarburi dalla plastica – ci sarebbe stata la Via, la valutazione per stabilire il suo impatto sull'ambiente. Decisivi i reiterati interventi di contrarietà del Comune di Modugno con note scritte dal Sindaco e indirizzate al Servizio Ecologia Regione Puglia. Ma, soprattutto, il Comitato Via ha finito per accogliere la richiesta che sin dal 3 luglio 2013 aveva fatto la nuova amministrazione comunale di Modugno, presentando osservazioni al progetto Ecofuel, insieme con associazioni e movimenti il 24 giugno 2013, a soli dieci giorni dall'insediamento ufficiale del sindaco.
Andiamo avanti. Il sindaco, esercitando i poteri a tutela della salute dei cittadini, ha adottato un provvedimento, ispirato ai principi di precauzione e di prevenzione, di divieto di insediamento di nuove attività produttive suscettibili di incrementare l'inquinamento nella città di Modugno. Il provvedimento deriva dall'aver accertato che risultano carenti i controlli della qualità dell'aria che invece, secondo prescrizioni ministeriali, dovrebbero prevedere il monitoraggio in continuo soprattutto per Pm10 e Pm2.5. Modugno è città già compromessa sotto l'aspetto della qualità dell'aria e, in quanto tale, figurava, quale area da sottoporre a risanamento e a riduzione delle emissioni in atmosfera, nella zona C del Piano Regionale della Qualità dell'Aria del 2008, poi modificato.
L'ASI, con un ricorso al TAR ha ottenuto la sospensiva dell'efficacia dell'ordinanza fino a gennaio 2015, tre anni fa. Tuttavia, le ragioni su cui poggia l'adozione del provvedimento da parte del Sindaco restano a dispetto della decisione del TAR, ovvero la allarmata e allarmante constatazione che il sistema di rilevamento della qualità dell'aria del Comune (gestito da ARPA Puglia) versa da tempo in condizioni tali da non essere in grado di fornire dati né attendibili né certi, sottraendo di fatto ogni possibilità di tenere sotto controllo l'inquinamento sul territorio. Le motivazioni dell'Ordinanza non sono venute meno e resta la convinzione che fosse possibile e anzi doverosa, da parte del Sindaco, in quanto responsabile della pubblica sanità, un'azione tesa non solo a rimuovere i gravi pericoli che costituiscono una minaccia grave e contingente, ma anche a prevenire quelli che configurano una minaccia anche solo potenziale per la comunità già costretta a convivere, come lo stesso PRQA dice, con le emissioni di un notevole traffico autoveicolare e, soprattutto, di una zona industriale di grande estensione e dagli impianti impattanti sull'ambiente. Fa notare il Sindaco quanto espresso dal Consiglio di Stato nella sentenza 4227/2013, cioè che il principio di precauzione "fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire i rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente" e che, per il principio di prevenzione, "ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un'attività potenzialmente pericolosa, l'azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche".
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